Repubblica: “Primo round in parità, ma i rosanero vedono la finale”

“Un pareggio che sta stretto ai rosa, ma che comunque è un risultato favorevole in vista della partita di ritorno di domenica. A Venezia finisce 1 a 1 con il Palermo in vantaggio con La Gumina, recuperato da un tiro deviato nella propria porta da Raijkovic. Un risultato che consente al Palermo di guardare con ottimismo al ritorno. Basterà un pari, infatti, per centrare la finale che vale la serie A. Due le sorprese nella formazione che Stellone manda in campo al via. Non c’è Coronado che va in panchina. Al suo posto c’è Trajkovski che gioca trequartista alle spalle dell’accoppiata d’attacco formata da La Gumina e Moreo che vince il ballottaggio con Nestorovski. L’altra sorpresa è rappresentata da Fiordilino che gioca nel centrocampo a tre con Murawski e Jajalo. Ed è proprio Trajkovski, una delle novità di Stellone, a impegnare Audero al diciottesimo nella deviazione sul calcio di punizione tirato in maniera magistrale. Primo squillo di marca rosanero di una gara che le due squadre giocano a viso aperto anche se a un ritmo che non si può certo definire esaltante. Del resto, la posta in palio è altissima e quindi le squadra badano innanzitutto a non prenderle. Marcare il fantasista del Venezia Stulac è uno dei problemi dei rosa. In prima battuta ci prova Trajkovski che poi lo molla ai centrocampisti. Certo è che lo sloveno viene disinnescato così come, del resto, vengono disinnescate tutte le potenzialità offensive delle due squadre. Non a caso la punizione di Trajkovski resterà l’unica vera palla gol della prima frazione di gioco. In avvio di ripresa il Palermo ci mette subito un pizzico di vivacità in più ed è Murawski a impegnare Audero in angolo dopo un solo minuto di gioco con un bel tiro da fuori che rimbalza davanti al portiere del Venezia che non si lascia comunque sorprendere. È il prologo al gol che arriva sette minuti dopo. Lo mette a segno La Gumina con un piatto destro preciso che s’infila nell’angolo dove Audero non può arrivare. Un vantaggio illusorio perché dura soltanto quattro minuti. Il pari del Venezia arriva con un una buona dose di fortuna: il tiro di Marsula viene deviato da Rajkovic che mette fuori gioco Pomini. Due gol in pochi minuti che accendono una gara sino a quel momento poco divertente. Le due squadre, adesso, sembrano avere messo da parte i tatticismi e se la giocano senza fare troppi calcoli. Stellone si gioca le carte Gnahorè, che entra al posto di Fiordilino, e Coronado in campo al posto di Moreo. Un Palermo meno fisico, ma sicuramente più rapido e con una buona dose di fantasia. Il brasiliano ci prova con un paio di tiri che terminano però fuori dallo specchio della porta. Ma è a cinque minuti dalla fine che Coronado ha la palla giusta per chiudere la partita e probabilmente il discorso finale. Il brasiliano ruba palla a Modolo e corre verso Audero che però riesce a respingergli il tiro in quello che, dopo il rigore sbagliato con il Cesena, è il secondo grave errore del fantasista. La mossa Nestorovski alla fine del match non dà risultati. Per andare in finale il Palermo non dovrà perdere domenica al “Barbera”.”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.