Repubblica: “Parla il tecnico: «Io, esonerato per aver vinto 27-0. Ma solo così rispetti l’avversario»”

L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Massimiliano Riccini, ex allenatore dell’Invictasauro di Grosseto, esonerato a causa di una vittoria per 27-0. Ecco quanto riportato: “Vincere 27-0 e poi, due ore dopo, ritrovarsi senza lavoro. Esonerato con una telefonata. «È andata così» spiega Massimiliano Riccini, fino a sabato scorso allenatore dell’Invictasauro di Grosseto, squadra del campionato provinciale juniores, con ragazzi tra i 17 e i 19 anni. La partita contro il Marina è stata non molto più di un allenamento: «Eravamo 6-0 dopo 10 minuti, ho comunque giocato senza il capitano e alla fine del primo tempo ho tolto due ragazzi del 2001, e l’unico 19enne era in panchina». Tutto facile, ma al presidente Paolo Brogelli il risultato non è piaciuto: «L’avversario va sempre rispettato e ciò non è avvenuto», ha tuonato. Ma cos’è il rispetto, nel calcio? «Cosa avrei dovuto fare? Chiedere ai miei ragazzi di far segnare un gol agli avversari? Umiliante sarebbe stato far girare il pallone, fare torello, smettere di giocare». Riccini, romano, 44 anni, ex giocatore a livello dilettantistico, il patentino Uefa B in tasca, stenta ancora a credere a quella telefonata: «Il presidente non era allo stadio e nessuno dei dirigenti poi è venuto negli spogliatoi a criticare quello che abbiamo fatto. A fine primo tempo ho chiesto all’allenatore avversario come avremmo dovuto regolarci e lui ci ha chiesto di continuare a giocare. Così abbiamo fatto, nel calcio si deve fare così, e chi dice il contrario è ipocrita». Una superiorità nettissima e prevista alla vigilia, il Marina è ultimo. «Siamo secondi anche nella classifica disciplina, giochiamo pulito, abbiamo preso pochissimi cartellini gialli in tutto il campionato. E quello che mi ha fatto più piacere è stato ricevere tantissimi messaggi dai ragazzi ma anche dai loro genitori. E poi, un giocatore avversario ha condiviso la mia lettera aperta al sito Grosseto Sport». Una lunga, accorata riflessione sullo spirito del gioco del calcio: «L’ho scritto e lo confermo: da avversario preferirei perdere 27-0 piuttosto che perdere con pochi gol di scarto ma consapevole di essere protagonista di una farsa. Mi duole constatare che il tessuto sociale di Grosseto, dove vivo da 14 anni, è stato inizialmente solidale con la decisione del presidente. Ma appena la storia è deflagrata a livello nazionale, ho iniziato a ricevere tantissime attestazioni di solidarietà, ho passato tutta la giornata in casa a rispondere a messaggi. Il dispiacere è tanto, si è rovinato un lavoro fatto bene per una scelta d’impeto, del tutto inspiegabile. In un pomeriggio, da uno della famiglia dell’Invictasauro sono diventato il signor Riccini. Dopo quattro anni di cordialità con il presidente ». E adesso? «So che la società si riunirà domani e so che i ragazzi, ma anche i loro genitori, saranno là nel tentativo di far tornare il presidente sulla sua decisione». Tornerebbe? «Sì, per amore dei miei ragazzi butterei giù anche questo boccone amaro. E pensare che lo faccio per diletto, a questo livello si guadagnano al massimo i buoni benzina. Ma dopo una vita nel calcio, dopo aver giocato e respirato il campo da dentro, non pensavo di poter essere additato come una persona scorretta». Alcuni ragazzi hanno anche manifestato l’idea di smettere. «Ma non vorrei mai, anche se li ringrazio. È stato tutto intenso e bellissimo. Una bella storia di calcio che finisce malissimo, ma evidentemente non avevamo ancora visto tutto». Nemmeno di questa storia, forse”.