“Nuova proprietà, ecco il socio forte.”

“Una rete di società collegate l’una all’altra. È una galassia di intrecci societari quella che parte dalla Global Futures Sports & Entertainment Ltd di Clive Richardson e si perde nei meandri del registro imprese inglesi. Società che sembrano legate da collegamenti infiniti e che in questi giorni registrano spostamenti di denaro e nuove nomine. In attesa di verificare se già oggi sul registro imprese italiano ci sarà traccia dell’atto notarile di venerdì scorso in cui, secondo gli annunci, è stata ceduta la società rosanero, gli spostamenti di denaro lasciano intendere che qualcosa di concreto intorno al club si stia effettivamente muovendo. «Tutti i movimenti che si stanno registrando – spiega un procacciatore di investimenti – rispecchiano lo schema che aveva descritto a suo tempo Paul Baccaglini. Le società che sono visibili sono tutte “di scopo” o “veicolo”, vale a dire che serviranno per controllare la proprietà del Palermo. Il modo in cui stanno procedendo è proprio quello che usa una società quotata in borsa che attraverso una scatola avvia un’acquisizione: lo stesso tipo di operazione, per esempio, lo ha fatto Google con Alphabet, una holding (una società che possiede azioni o quote di altre società, ndr) che ne controlla altre. Il problema è capire se alle spalle ci sono davvero i soldi e se li metteranno poi nelle casse della società».
Seguendo il filo che lega una società all’altra a partire da quella di Richardson si trova subito la Sport Capital Group Investments Limited, società nata proprio il giorno della cessione del Palermo, venerdì scorso: con Richardson ci sono Emanuele Facile, già noto ai tifosi per essere il socio dell’advisor di Zamparini Maurizio Belli, e John Michael Treacy. Dei tre è proprio Treacy quello che sembra il più conosciuto negli ambienti della finanza. Bloomberg lo lega a tre società, due delle quali quotate alla borsa di Londra: Imaginatik Plc e Polemos Plc. La prima il 2 novembre ha registrato un aumento di capitale di oltre 4,7 milioni di sterline, la seconda il 7 novembre di oltre 20,4 milioni di sterline. Se questi soldi finiranno nelle casse rosanero si scoprirà a breve.
Intanto restano freddi i rapporti fra l’amministrazione comunale e il club di viale del Fante. Dopo l’intervista in cui Orlando ha espresso tutte le sue perplessità sull’operazione e la replica di Maurizio Zamparini in cui definisce «incomprensibili» le parole del primo cittadino, ieri Orlando ha diffuso una nota in cui ribadisce che «nessuna comunicazione ufficiale è arrivata al comune da parte della società – si legge – Nessuno ha informato su chi sono i legittimi proprietari del Palermo, dopo l’annunciata cessione. Ricordo che la squadra gioca all’interno di uno stadio comunale in virtù di un rapporto contrattuale fra società e comune. Anche per questo un corretto rapporto istituzionale e formale avrebbe voluto che si informasse il sindaco del passaggio di proprietà, presentandogli i nuovi acquirenti». A tenere ancora banco è il caso del pranzo a base di pesce di martedì a Sferracavallo con la delegazione inglese: Zamparini avrebbe chiesto al presidente di Sicindustria Antonio Albanese di invitare Orlando e il sindaco avrebbe declinato l’invito. Le diplomazie in rappresentanza delle parti sono al lavoro per ricomporre la situazione. L’obiettivo, ovviamente, è provare ad appianare le divergenze il più presto possibile e archiviare tutto come un grosso equivoco. L’occasione per chiarire potrebbe essere la prossima visita in città della delegazione inglese, prevista per la prossima settimana”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Repubblica” parlando della nuova proprietà del Palermo.