Repubblica: “Movida ed ecomostri gli sfregi alla riserva di Isola delle Femmine”

 

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla questione Relativa alle piattaforme ad isola delle femmine.

Gli ambientalisti li chiamano ecomostri. Sono le sei piattaforme che assediano la costa dell’area marina protetta di Capo Gallo e Isola delle Femmine. Presenti da anni sugli scogli. Solarium di giorno e discoteche abusive di notte, in estate. Strutture arrugginite in inverno con l’acqua del mare che lava via la vernice e la corrente che la conduce sul “marciapiede a vermeti”, la bio-costruzione che lambisce il mare formata dalla sovrapposizione di gusci di molluschi.

Adesso questo prezioso patrimonio naturale rischia di essere compromesso.
Un gruppo di residenti di Isola si è riunito in un comitato spontaneo in difesa dell’ambiente contro l’inquinamento acustico e ambientale e ha presentato un esposto alle autorità competenti. Chiedono di togliere tutte le pedane, che loro giudicano illegittime.

Secondo il comitato che ha redatto l’esposto, elencando una serie di norme, le concessioni demaniali stagionali per le aree marine protette sarebbero infatti scadute lo scorso 31 dicembre 2020. E sempre secondo le motivazioni addotte non sarebbero più rinnovabili e non rientrerebbero nella proroga fino al 2033 delle concessioni demaniali marittime, trattandosi di aree naturali protette.