Repubblica: “Morace pronto a lasciare Trapani. Le ultime”

La sconfitta nei play-off contro il Cosenza, e la conseguente eliminazione, ha pesato molto sul Trapani, ma  soprattutto sul presidente Morace che sarebbe pronto a cedere la società ad un interlocutore serio e che garantisca un futuro radioso al club granata. Morace in questa stagione ha speso molto per tornare subito in B, ma purtroppo non  è stato così. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna de la “Repubblica”:
“Tutti giù per terra: squadra, allenatore, calciatori, tifosi. Un’intera città. Nelle intenzioni e nelle dichiarazioni estive, un anno di serie C, dopo quattro stagioni nel torneo cadetto, avrebbe dovuto essere una fastidiosa parentesi. Invece, si è ripetuta la storia dello scorso campionato: una rimonta esaltante ma sfibrante ha condizionato il finale di stagione, fino a rendere impalpabile il Trapani delle ultime giornate e dell’infausta apparizione ai play- off. Un epilogo amarissimo, ma in qualche modo annunciato. I segnali di un gruppo forte tecnicamente, ma fragile emotivamente, erano stati limpidi. Nella seconda metà del torneo sbalorditivo il tracollo quando, a cinque giornate dalla fine, il Trapani si è trovato nella condizione di conquistare la serie B se le avesse vinte tutte. Nessuno avrebbe potuto prevedere una discesa all’inferno così veloce e inarrestabile, culminata con le due solari sconfitte nella sfida di play-off contro il Cosenza. Al Provinciale il popolo granata ha schiumato rabbia e urlato cori contro tutto e tutti, deluso e inviperito per l’esclusione di Evacuo dai convocati, a causa di un dissidio profondo (non gestito) con parte dei compagni e lo staff tecnico. Un autogol colossale prima di scendere in campo. Un vero peccato. Perché la famiglia Morace aveva destinato risorse senza precedenti a questa stagione. È il calcio, ma rimangono le responsabilità di chi ha retto la baracca per un anno intero. Il futuro è già iniziato e scrutarlo non è semplice. Se arrivasse l’offerta giusta, il Trapani potrebbe cambiare proprietà. La famiglia Morace non ha più la serenità per gestire la società dalla sua residenza di Malaga. Alcuni approcci per sondare la disponibilità a cedere il club sono stati compiuti da un paio di gruppi, rimasti ancora nell’ombra. In suo pieno stile, Vittorio Morace ha posto una condizione: che a rilevare il Trapani siano persone serie, che abbiano a cuore le sorti della società e della squadra, e ne garantiscano continuità nel tempo. Morace non ne fa una questione di denaro, ma di serietà di intenti. Il Trapani è una società sana, praticamente senza debiti, e con il privilegio della gestione ventennale dello stadio. Un boccone appetibile per un imprenditore disposto a fare calcio, ma con un unico, serio, ostacolo: la serie C. Una realtà in cui le entrate quasi nulle e i costi molto consistenti, se si vuole puntare alla promozione: lontanissima dai 7 milioni (fra diritti tv, pubblicità e incassi al botteghino) su cui il Trapani ha potuto contare in ogni stagione del torneo cadetto. Poi, c’è anche la possibilità che tutto rimanga com’è, e che la famiglia Morace sia costretta a mantenere la proprietà. In questo caso, sicuramente il Trapani sopravvivrebbe, ma con ogni probabilità ci si dovrebbe preparare ad una realtà meno ambiziosa. Mercoledì sera, i tifosi granata hanno chiesto la testa del tecnico Calori e dei due direttori Salvatori e Polenta, ma la sensazione è che la posta in gioco sia molto più alta. Nelle prossime settimane, si parlerà pochissimo (o niente) di squadra, e moltissimo di società. Sarà un inizio di estate da vivere con il fiato sospeso”.