Repubblica: “Lopez non si arrende e scommette tutto sul redivivo Diamanti”

L’1 a 1 con il quale Empoli e Pescara hanno pareggiato ieri lo scontro diretto è probabilmente il risultato migliore per il Palermo che non perde troppo terreno dalla quota salvezza, adesso a otto punti, e non si vede scavalcato dal Pescara. Insomma, alla vigilia della gara di oggi a San Siro contro il Milan, il Palermo può ancora coltivare qualche speranza. E, almeno a sentire Diego Lopez, il Palermo non vuole rassegnarsi. Non vuole alzare bandiera bianca. «Quando sono venuto a Palermo sapevo benissimo che ci sarebbe stato da lottare, ma io sono uno abituato a lottare e soprattutto sono uno che non si arrende». Il problema è che in campo non va Lopez che da calciatore in passato ha dimostrato di avere grinta da vendere. In campo vanno i giocatori del Palermo. Gli stessi che hanno portato la squadra a questa situazione di classifica. «Ma anche i ragazzi hanno voglia di non mollare – dice il tecnico rosanero – Del resto, se solo pensassi che qualcuno ha già buttato la spugna nemmeno lo convocherei. Non lo avrei nemmeno portato con me in trasferta a Milano. Invece sono convinto che in tutti noi ci sia la voglia di fare bene senza guardare ai risultati delle nostre dirette concorrenti per la salvezza». Lopez sembra encomiabile per come ci crede, per come prova a giustificare una situazione che invece è sotto gli occhi di tutti. Sembra non volere guardare in faccia la realtà di una squadra che ha sciupato una quantità industriale di occasioni per rimettere tutto in discussione e giocarsi la salvezza sino in fondo. «È vero – dice il tecnico – anche contro il Cagliari abbiamo fallito in una partita che invece avremmo dovuto vincere. È stata una mazzata soprattutto perché nel primo tempo avevamo controllato la partita. E invece è successo quello che era successo con Torino e Udinese. Martedì, tornare al lavoro, è stato difficile. Poi però, con il passare dei giorni, ho visto la squadra reagire e questo mi dà fiducia sul fatto che contro il Milan faremo una buona partita». Sono discorsi che abbiamo sentito tante volte in questa stagione. Con l’aggravante che oggi il Palermo dovrà confrontarsi con un Milan impegnato nella corsa verso l’Europa. Insomma, non proprio un avversario facilissimo. «Una partita difficile contro una squadra che sta facendo bene, ma noi dobbiamo pensare a fare una grande prestazione. Dobbiamo andare a Milano per dire la nostra». Per farlo Lopez ha deciso di affidarsi a quella che che sembra essere la formazione sulla quale punterà da qui alla fine del campionato. Una squadra che ha l’ossatura di quella che ha perso contro il Cagliari con l’inserimento di Diamanti al quale è stata ridotta di una giornata la squalifica. «Sì, punterò su Diamanti – dice Lopez a precisa domanda – L’ho visto già bene contro la Roma e lui stesso sa di essere in crescita. Sono sicuro che potrà darci una mano al pari degli altri giocatori esperti che devo indicare la strada ai più giovani. Sbaglia chi dice che non lo facessi giocare perché Zamparini voleva così. Zamparini non mi ha mai detto nulla e io guardo soltanto a quello che avviene in campo durante la settimana. Posso sbagliare, ma se sbaglio lo faccio con la mia testa seguendo le indicazioni che ricevo durante gli allenamenti». E chissà cosa ha visto in allenamento guardando a Boccadifalco Posavec e Fulignati. In questo senso il tecnico non ha sciolto la riserva. «Non c’è una gerarchia – ha detto Lopez alla vigilia della partita con il Milan – I due si equivalgono. Sono entrambi giovani. Deciderò solo all’ultimo». La sensazione è che Fulignati sia in vantaggio per giocare titolare nella squadra che vedrà la difesa a tre con Vitiello, Gonzalez e Goldaniga, il centrocampo a cinque con Rispoli e Pezzella esterni, Bruno Henrique, Chochev e Jajalo centrali e con Diamanti in avanti a fare coppia con Nestorovski”. Questo quanto riportato da “La Repubblica”.