Repubblica: “Le aquile hanno spiccato il volo. Tifosi, sponsor e città tutti sposano la causa rosanero”

L’edizione odierna de “La Repubblica” ha analizzato l’entusiasmo ritrovato nell’ambiente rosanero. Entusiasmo dimostrato anche durante il debutto casalingo in campionato della squadra di Pergolizzi. È orgoglioso dei tifosi del Palermo il presidente Dario Mirri, che si è espresso in questo modo dopo la festa del Barbera di domenica scorsa: «È stata una vera gioia – dice Dario Mirri – condividere la prima vittoria in casa di questo nuovo corso con un pubblico così bello e numeroso. Sono felice per il risultato, ma ancora di più sono felice per avere visto attorno a me tutto l’entusiasmo che abbiamo ritrovato e che ci mancava da anni». E l’entusiasmo della gente ha spinto la società a riaprire la campagna abbonamenti chiusa venerdì a quota 9.114 abbonati. Tante le novità di quest’anno, tutte a dimostrare il ritrovato senso di appartenenza. Un martellamento positivo – scrive il quotidiano – che stuzzica il senso di appartenenza dei tifosi e che la società cavalca principalmente con tre iniziative: quella delle maglie personalizzate per gli abbonati con il numero di abbonamento ricamato sulla manica, il diploma di socio fondatore consegnato a chi ha sottoscritto il tesseramento per il primo abbonamento del nuovo Palermo e la targhetta sul proprio posto con nome, cognome e numero di tessera. E non c’è tifoso abbonato che sui social non abbia condiviso foto con diploma, maglietta e targhetta dopo la partita di domenica. Questo è ciò che commenta il patron: «Si è rinnovato un meccanismo virtuoso – sottolinea il presidente del Palermo Mirri – che ha rimesso al centro tutti i valori positivi che vogliamo portare avanti. Una prova significativa e lampante sono stati gli applausi del nostro pubblico al gol della squadra avversaria, che è stato un piacere vedere omaggiata alla fine sotto la curva nord dai nostri splendidi tifosi. Un’immagine che ci restituisce lo spirito di questo nuovo percorso condiviso: tutti sempre uniti, anche davanti alle sconfitte, che siano degli avversari o nostre».