Repubblica: “L’attesa della città e la speranza spenta dalla radio: «La partita più dura sarà quella davanti al tribunale federale»”

L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le sensazioni dei tifosi prima, durante e dopo la sfida che ieri ha visto il Palermo pareggiare contro il Cittadella, ma al contempo il Lecce vincere contro lo Spezia, quindi spegnersi del tutto le speranze dei rosanero. Ecco un estratto:

“C’è il venditore di legumi, Alfonso Cafronte che allo stadio non è potuto andare e che il match lo vede su uno smartphone. Quando al “Barbera” l’arbitro fischia l’inizio della sfida, lui al sogno ci crede con moderazione: «Sulla carta siamo i favoriti, ma la vera partita è quella con la giustizia sportiva». Sono le voci dei telecronisti, collegati dai campi della serie B a dominare: «Gol del Palermo al ventitreesimo», si sente dalla radiolina del tappezziere Michele Salici, proprietario di una bottega dietro piazza Bologni. Allo stadio non ci va più, «ho l’età che cresce e la salute che diminuisce», scherza. Il sorriso lo leva in fretta quando il Lecce, al ventisettesimo minuto, sigla la seconda rete: «Adesso è dura, anzi quasi impossibile». All’adrenalina subentra la rassegnazione, la radiolina si ascolta con meno interesse, un occhio fugace alle dirette sugli smartphone. Alla fine del primo tempo, su tutti e due i campi, il risultato è di 2 a 0. «Migliore in campo Trajkovsky, peggiore Murawski», sentenzia il giovane Mirko Mongiovì, mentre lavora in un negozio di corso Vittorio Emanuele. A piazza Ballarò, quando il Palermo subisce il gol del 2 a 1 nessuno si scompone e neanche quando sarà il Lecce a prenderne uno e il Cittadella a pareggiare. «Dopo un anno di altalena con Zamparini che vende e non vende che ci dovevamo aspettare?», domanda l’ambulante Carmelo Guarnieri. Indica la radiolina e promette: «Comunque, io ci sarò anche per i playoff». […]”.