Repubblica: “L’amicizia di Andrea e Dybala chiamati a rinascere insieme. Ecco l’11 da Champions League del Palermo”

L’edizione odierna de “La Repubblica” ha realizzato quella che poteva essere la formazione stellare del Palermo senza cessioni. Una formazione che vede l’attacco composto da due stelle che si stanno mettendo in mostra in serie A, ovvero Belotti e Dybala. Ecco quanto analizzato dal quotidiano:

“C’è stato un tempo, non troppo lontano, in cui Paulo Dybala e Andrea Belotti erano amici e compagni di squadra. I due tormenti per motivi diversi di Juventus e Torino, nel 2013 formavano la coppia d’attacco del Palermo allenato da Beppe Iachini, subentrato a Rino Gattuso. Un Palermo che stravinse il campionato di serie B battendo tutti i record. Belotti segnò dieci gol e Dybala cinque. La loro storia in rosanero ha qualcosa in comune ma non tutto. Dybala arrivò dalla serie B argentina nell’estate del 2012 per la cifra di dodici milioni (negli anni tra commissioni ai procuratori e contenziosi vari sarebbe raddoppiata) che fece strabuzzare gli occhi a molti, ai tanti che non lo conoscevano. Belotti divenne rosanero nel mercato di gennaio e arrivò in prestito dall’Albinoleffe per 500 mila euro. Uno, Dybala, viveva a Mondello. L’altro, Belotti, in città non molto lontano dallo stadio. Entrambi andarono via a giugno del 2015. Dybala alla Juve per 38 milioni di euro dopo 89 presenze e 21 gol. Belotti per otto milioni dopo 62 presenze e 16 reti. Una doppia cessione che arricchì il Palermo ma lo impoverì sul piano tecnico: con quei due attaccanti era finito all’undicesimo posto e senza di loro si salvò negli ultimi dieci minuti dell’ultima giornata di campionato, evitando una serie B che sarebbe arrivata l’anno dopo. Certo è che a Palermo, quando dici Dybala e Belotti parli degli ultimi pezzi pregiati (insieme a Vazquez) che in rosanero sono transitati e che però non hanno mai messo radici. Sì, perché Palermo è stata spesso tappa di passaggio di molti grandi. Una squadra che, se avesse tenuto i giocatori acquistati negli anni da Zamparini, avrebbe potuto giocare la Champions. Uno dei divertimenti che maggiormente va di moda in città è quello di stilare la formazione ideale dell’era Zamparini. C’è solo l’imbarazzo della scelta. In un 3-4-3 ultra offensivo, ad esempio, si potrebbe mettere Sirigu in porta, Zaccardo, Barzagli e Grosso in difesa, Cavani, Pastore, Vazquez, Dybala in mezzo e in avanti un trio con Belotti, Toni e Miccoli. Il tutto lasciando in panchina gente come Amauri, Balzaretti, Kjaer, Nocerino, Ilicic, Darmian, Glik. Fa impressione anche la squadra ( nel grafico) composta da calciatori tuttora in attività. Poi esiste una capacità di resistere, che oggi tiene la squadra al primo posto in serie B, guidata da un ottimo allenatore esordiente nella categoria come Bruno Tedino e che ha in Nestorovski e Coronado i Dybala e Belotti del 2018. Un anno che vedrà il Palermo impegnato in due sfide. La prima in un’aula di tribunale per evitare il fallimento chiesto dalla procura. La seconda in campo per centrare la promozione e tornare in serie A. Zamparini è sicuro di vincerle”.