Repubblica: “La dura sconfitta nel derby apre la crisi Acr Messina”

Clima pesante in casa Acr Messina, dopo la sconfitta nel derby contro l’Fc per 0-3, l’Ad Sciotto ha rilasciato delle dichiarazioni forti per tutto l’ambiente peloritano. L’edizione odierna di “Repubblica” fa il punto della situazione analizzando le parole dell’Ad. Toni forti quelli dell’amministratore delegato Paolo Sciotto, figlio del presidente giallorosso Pietro, che ha parlato di dignità e contratti da rimodulare, parole colte al volo dal tecnico messinese Pasquale Rando che ha rassegnato le proprie dimissioni al termine della stracittadina, dimissioni respinte dalla dirigenza: «Volevo capire se con le mie idee questo gruppo, in cui ho creduto nonostante tutto, poteva stare al passo con il Palermo e poi valutare a dicembre con la società l’arrivo di un nuovo direttore sportivo e di un tecnico. A questo punto possiamo anche anticipare i tempi, considerato che il distacco dalla vetta è aumentato ancora. Vedremo cosa deciderà la società. Dopo una sconfitta così dobbiamo leccarci le ferite e cercare di stare in piedi piuttosto che guardare al Palermo o al secondo posto. La squadra è in difficoltà: abbiamo lavorato ma c’è bisogno di più tempo. La proprietà aveva ben altri obiettivi: era stata costruita per avere il passo delle grandi squadre, sono un po’ deluso ». Dopo queste parole l’intero staff sanitario, tecnico e dirigenziale aveva rassegnato le dimissioni, che sono state puntualmente respinte. L’ennesima bufera in casa Messina, sponda Acr, con una società che aveva già rinnegato il progetto tecnico iniziale con gli esoneri dell’ex trainer Michele Cazzarò e dell’ex direttore sportivo Antonio Obbedio. «Oggi questi calciatori non rispecchiano la categoria, mi dispiace dirlo perché sono l’amministratore delegato del club – dice Paolo Sciotto – e chi ha costruito la squadra non ha fatto solo un danno tecnico ma un grandissimo danno economico al club. È stato chiesto ai calciatori di sposare questa causa, ora però ci vuole una presa di coscienza da parte di tutti. Che ognuno abbia un po’ di dignità e riconosca i propri limiti. Abbiamo chiesto ai tesserati di rimodulare i contratti per pianificare un piano di rilancio che non parta però il 2 dicembre, all’apertura del calciomercato, ma subito. Se questo non dovesse avvenire, allora ci troveremo ad un punto di non ritorno. So che le mie dichiarazioni probabilmente demoralizzeranno la squadra, ma il primo ad essere demoralizzato sono io. Abbiamo messo a disposizione un budget importante, non certo con lo scopo di limitarci a raggiungere i play- off. Siamo l’Acr Messina e dobbiamo difendere questi colori». Il paradosso è che la squadra che veniva dal momento peggiore era quella del tecnico  Massimo Costantino, tecnico del Football Club Messina, compagine che invece ha letteralmente asfaltato l’Acr nella ripresa con le reti di Paolo Carbonaro, autore di una doppietta, e del centravanti brasiliano Lucas Dambros.. Il futuro dell’Acr pare sul filo del rasoio.