Repubblica: “Il vivaio rosa sforna talenti. Dallo scudetto ai tre di Tedino. Ecco quanto costa mantenere la Primavera”

“Nino La Gumina, Luca Fiordilino e Andrea Accardi. Non solo palermitani nel Palermo, ma soprattutto gli ultimi titolari professionisti prodotti dal settore giovanile rosanero in ordine di tempo. Senza tenere conto di giocatori che hanno esordito in A e che nel frattempo hanno cambiato maglia, come Gennaro Ruggiero al Torino e Simone Lo Faso alla Fiorentina, ma che non sono proprio titolari. Oppure i tantissimi giocatori che sono protagonisti dalla serie C in giù come Accursio Bentivegna alla Carrarese e Giulio Sanseverino all’Akragas. Per il patron Maurizio Zamparini è la prova che il settore giovanile del Palermo funziona e anche bene. Ma a ben guardare c’è il rischio che il filone aureo dei giocatori prodotti in casa dalla società di viale del Fante si esaurisca presto. L’ultima estate da calciatori della Primavera per i tre palermitani è stata quella del 2015. Quella squadra, allenata da Giovanni Bosi sotto la supervisione di Dario Baccin, aveva in rosa anche il portiere Fabrizio Alastra, due presenze in A oggi al Prato in C; Giuseppe Pezzella, oggi all’Udinese; Roberto Pirrello, al Livorno in C. L’anno successivo, invece, il solo Simone Lo Faso ha trovato una sistemazione prestigiosa, mentre l’anno scorso il solo Ruggiero: ma nel primo caso l’attaccante ha trascorso la stagione in panchina prima di infortunarsi; il centrocampista, classe 2000, è in forza alla Primavera granata.
La percentuale dei giocatori che iniziano la trafila e poi diventano professionisti è molto bassa e il dato vale per tutte le squadre di calcio. Ma negli ultimi anni il lavoro del club rosanero ha dato ottimi frutti. La stagione attuale è la prima del nuovo corso sotto la guida di Sandro Porchia, ex collaboratore di Baccin oggi all’Inter, ed eventuali risultati si potranno raccogliere solamente fra qualche anno. Però è evidente che oltre a lanciare giocatori che hanno trovato spazio nel calcio professionistico, nelle ultime stagioni sono arrivati anche risultati sportivi di un certo prestigio. E questo al di là dello scudetto Primavera vinto nel 2009. Di quella squadra, infatti, se si esclude Abel Hernandez, il solo Antonino Mazzotta è quello che ha raggiunto il livello più alto fra i suoi compagni dell’epoca e oggi è in forza al Pescara in B. In termini di risultati la Primavera ha raccolto quattro qualificazioni alla fase finale scudetto negli ultimi anni. Solamente nel 2011 e l’anno scorso non si sono qualificati per i play-off. Senza considerare poi il torneo di Viareggio, sforato nel 2016 con la finale persa contro la Juventus, con La Gumina miglior giocatore e capocannoniere del torneo, e la finale di Coppa Italia persa nel 2010, dopo la finale di Supercoppa persa contro il Genoa di El Shaarawy. C’è però un campanello d’allarme che suona in viale del Fante. Nelle ultime due stagioni il club ha scelto di non partecipare al torneo di Viareggio e l’anno scorso di risultati con la Primavera non se ne sono raccolti un granché. Nonostante nelle ultime tre stagioni la spesa per l’intero settore giovanile sia aumentata di anno in anno: la nidiata del 2015 resta l’ultima che ha lanciato un numero di professionisti sopra la media. In quell’anno per l’intero settore giovanile il club spese 2,1 milioni di euro, nel 2016 2,5 milioni, mentre nel 2017 2,9 milioni di euro.
Quest’anno anche la Primavera, allenata da Giuseppe Scurto, ha risentito della retrocessione della prima squadra. Per la riforma dei campionati giovanili i club di B partecipano alla Primavera 2: i baby, come il Palermo dei grandi, si stanno giocando la promozione. La partita decisiva sarà lo scontro diretto dell’ultima giornata a Cagliari”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.