Repubblica: “Il triste mantra dei tifosi delusi «Paghiamo solo noi»”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla sofferenza dei tifosi del Palermo. Anche nel 1986, quando fu decisa la radiazione del Palermo, i tifosi scesero in piazza per manifestare il proprio dissenso. Prende posizione il sindaco Orlando: «È una decisione che colpisce tutta la città e che non tiene conto dei risultati sportivi e ancora più dolorosa se si tiene conto dei risultati raggiunti dalla squadra durante tutta la stagione. È una decisione rispetto alla quale valuteremo, anche come amministrazione comunale, quali siano i margini di appello». «Se non ci vogliono in serie A ci iscriviamo alla Premier League inglese» commentano ironicamente Ficarra e Picone. «Prima il fallimento – scrive la Curva Nord 12 in una nota dura contro le istituzioni calcistiche – poi la procura federale: ci domandiamo che faceva questa procura quando un anno fa c’era chi aggiustava partite per telefono, quando c’era chi usava mezzi e stratagemmi per condizionare le partite? Perché le accuse di aver trasgredito le regole di fair play finanziario del Milan sono svanite dopo il cambio societario ed è stato riammesso in Europa League mentre con il Palermo non succede? Noi i nostri risultati li abbiamo ottenuti sempre sul campo in maniera leale». C’è chi parla di vergogna, chi promette di stracciare abbonamenti a Sky e Dazn e chi propone di «non iscrivere la squadra nemmeno al prossimo campionato di serie C – sostiene su Facebook un tifoso – per dimostrare che il club non deve sottostare alle leggi di un palazzo che sta dimostrando in tutti i modi di non volere il Palermo. Dopo tutto quello che è successo l’anno scorso, con il club rosanero che aspetta ancora la sentenza definitiva sul caso Frosinone, quello che è successo adesso è la classica ciliegina sulla torta». «Tutti quelli che a Palermo amano il calcio e lo vivono con passione e rispetto – dice Sergio Friscia all’Italpress – non possono che essere profondamente amareggiati per quanto accaduto: i fatti riscontrati dalla giustizia sportiva e la conseguente retrocessione in serie C. Personalmente non ho mai apprezzato la gestione Zamparini, che ritengo non abbia mai avuto come obiettivo primario il successo del club, ma che abbia invece utilizzato il Palermo per fare crescere campioni da rivendere ad altre squadre. Da palermitano sono molto dispiaciuto, il Palermo merita ben altre vetrine piuttosto che la retrocessione in C». Prova a buttarla in ironia Roberto Lipari. «Quando Zamparini lasciò il Palermo ho subito pensato che lo avesse fatto perché erano finiti gli allenatori da esonerare. Invece il nostro ex presidente e proprietario si era solo confuso per un po’ di lettere: quando diceva porterò il Palermo in Champions in realtà intendeva dire porterò il Palermo in C. Lui non ne ha colpe: è tutta colpa nostra, dei tifosi che non l’hanno mai capito». Una presa di posizione è arrivata anche dai politici palermitani, stretti sotto la bandiera rosanero senza distinzioni. A dodici giorni dalle elezioni europee.