Repubblica: “Il Bari ha le ore contate. Tra bluff e rilanci il vero rischio è la serie D”

Il Bari adesso è arrivato a rischiare la serie D. A parlarne è l’edizione odierna de “La Repubblica” che si concentra sulle ultime notizie in casa dei galletti: “Il Bari ha le ore contate. Se entro mercoledì prossimo, nessuno effettuerà la ricapitalizzazione di 4,6 milioni di euro, il club biancorosso saluterà il calcio professionistico, per ripartire nella migliore della ipotesi dalla serie D. Per evitare che il disastro si concretizzi, bisogna sperare che il presidente Cosmo Giancaspro abbia correttamente rimesso a posto i conti del Bari o che il salvataggio possa essere effettuato dal socio minoritario Gianluca Paparesta prendendosi anche il 99,37% delle quote (sulle sue ha esercitato il diritto di opzione) o che sulla scena entri un soggetto terzo, che avrebbe tempo sino a mercoledì per prendersi il Bari. Una situazione che tiene un’intera città con il fiato sospeso, anche se ieri la proprietà del club ha provato con un comunicato a dare un segnale di vita. “Il Bari comunica che, nei termini previsti dalla delibera dell’assemblea straordinaria del 15 giugno, entrambi gli azionisti hanno fatto pervenire le rispettive dichiarazioni di esercizio del diritto di opzione, unitamente alla relativa documentazione, per la sottoscrizione dell’aumento del capitale sociale”, si legge nella premessa. “Il consiglio di amministrazione ed il collegio sindacale sono stati convocati per lunedì, alle ore 16.30, per l’esame delle dichiarazioni pervenute dai soci e per l’assunzione dei conseguenti provvedimenti”. Da quanto si apprende, il socio minoritario Gianluca Paparesta avrebbe esercitato il diritto di opzione sulle sue quote, con un versamento di 28mila euro e con una Pec si è detto disponibile a coprire le restanti quote. Non è noto, invece, in che modo il socio di maggioranza, Cosmo Giancaspro abbia esercitato il suo diritto , ma la convocazione per la giornata di domani di consiglio di amministrazione e collegio sindacale potrebbe significare che è necessario un approfondimento. Non è da escludere che Giancaspro abbia cercato soluzioni diverse, rispetto a quelle legate a bonifici o versamenti, per cercare di adempiere ai propri impegni. Certo è che il lungo silenzio del numero uno del club biancorosso, la dice lunga sui suoi affanni. Sempre domani è prevista l’udienza in Tribunale relativa all’esposto presentato dal socio di minoranza, Gianluca Paparesta, che ha scioglimento della società per il precipitare del capitale sociale al di sotto del minimo consentito dalla legge. Alla luce della convocazione dell’assembla nello stesso giorno, probabile un nuovo rinvio. In ogni caso, il Bari riuscisse ad iscriversi, partirà quasi certamente nel prossimo campionato con delle penalizzazioni: sono sempre più insistenti le voci che vorrebbero non pagati i contributi del trimestre da marzo a maggio 2018. Se fosse confermata quella che è più di una indiscrezione, la squadra biancorossa comincerebbe il prossimo torneo di B con un -2. Dubbi anche sul rispetto dei parametri finanziari imposti dalla Federcalcio e sulla fideiussione allegata all’iscrizione al campionato: nel primo caso, scatterebbe un’ulteriore penalizzazione, per perfezionare la fidejussione il Bari avrebbe la possibilità entro il 16 luglio di mettere le carte in regola. Sullo sfondo, una stagione che in teoria dovrebbe scattare tra cinque giorni con il ritiro sull’altopiano di Pinè, ma al momento tutto è fermo ed il rischio è che la situazione possa restare paralizzata anche nei prossimi giorni. Attende un segnale anche Mauro Zironelli, il tecnico bloccato dal direttore sportivo Sean Sogliano e che ha rinunciato ad un contratto con il Pordenone“.