Repubblica: “I no vax del calcio, la minoranza parla straniero. La Figc pronta al nuovo protocollo”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sui no-vax nel mondo del calcio.

C’era una volta il caso tamponi. C’era il campionato a rischio interruzione per i focolai a grappolo, il contagio in campo in diretta tv. Un anno dopo, la Serie A è all’avanguardia nella lotta al Covid.

Non c’è in questo momento in Europa un torneo che abbia risposto positivamente ai vaccini come quello italiano, dove il 98% dei tesserati, si è sottoposto al vaccino. Merito della sensibilità dei calciatori. Eppure anche qui resiste una minoranza sparuta: circa venti No Vax, quelli che tra calciatori e membri degli staff hanno declinato l’iniezione. Venti su circa mille persone, considerando che tutti i componenti di quello che si chiama in gergo “gruppo squadra”.

Al momento, chi si è vaccinato non deve più sottoporsi al tampone ogni 48 ore previsto dal protocollo. Da venerdì anche in Serie A scatterà il green pass obbligatorio. E la commissione medica della Figc pubblicherà un nuovo protocollo per adeguarsi alle normative nazionali. I No Vax, per giocare con gli altri, dovranno sottoporsi al tampone.