Repubblica: “Fenomeno Brunori di record in record già nella storia rosanero”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma su Matteo Brunori e sulla classifica di cannonieri al Palermo.

«Stadio vu Tutto o niente. Ma il niente non è contemplato per uno scorpione testardo che ci prova sempre e che ha messo in fila, nella pagina dei record rosanero, campioni come Toni, Dybala e Ilicic. Matteo Brunori sta vivendo un periodo esaltante, probabilmente quella della definitiva maturazione, e vuole continuare a stupire. Da inizio anno, sono otto i gol all’attivo, nessuno in Italia ha fatto meglio di lui da Vlahovic, a Immobile, da Simeone a Abraham, almeno in A e in B (Ganz del Lecco ne ha realizzati due in più ma con dieci gare a disposizione).

E da sei partite, segna ininterrottamente, lanciando un messaggio inequivocabile: la C gli va stretta e ed è arrivata l’occasione per salire ai piani alti. A 27 anni passa l’ultimo treno e il bomber vuole prenderlo al volo. Vietato mollare, dunque. Da capofamiglia – è l’unico che lavora – ha tanto da sistemare: la carriera che finalmente vede luce, le cose di casa, il matrimonio in programma dopo i play-off. Brunori, con la sua preziosa abilità, dà speranze a tutti: a Baldini impantanato nel problema che in trasferta la squadra non rende; al presidente Mirri che potrebbe guardare al futuro con maggiore fiducia; ai tifosi che impazziscono per lui. Tante conquiste già gli appartengono, altre sono alla sua portata. Intanto, con quindici gol ha già frantumato, tra i professionisti, il suo primato (13), con l’Arezzo, nella regular season, e gliene mancano altri due per pareggiare quello (17) completato dal bottino dei play-off.

Del Palermo è già nella leggenda: cannoniere principe dalla rinascita, avendo superato Lucca, e fra gli attaccanti di C. Se poi guardiamo alla mezza dozzina di prodezze, avviata appena un mese fa, gli orizzonti si allargano. La sua continuità è impressionante. Il centravanti ha fatto meglio di Toni, il cui record è inquinato da una sosta per squalifica, e perfino Dybala e Ilicic si sono fermati a quota cinque. L’italo brasiliano, adesso, punta al podio più alto: raggiunto il mitico Ghito Vernazza.