Repubblica: “Ecco come nasce il debito del Palermo. Orlando: «No al viaggio in Usa con Zamparini»” – i dettagli

L’edizione del giorno de “La Repubblica” riporta alcune parole del proprietario del Palermo Maurizio Zamparini, attualmente nel piano della cessione del club e di un boom mediatico un’istanza di fallimento presentata in Tribunale: “Quarantanove milioni di euro per le tre diverse operazioni finanziarie che riguardano il marchio del Palermo e altri 21 milioni di euro di contenziosi e presunti debiti con i procuratori dei calciatori. Si compongono così i 70 milioni di euro di passività inseriti nell’istanza di fallimento presentata venerdì scorso dalla procura. Sulle vicende legate al marchio si concentra il pool di cinque legali chiamati da Maurizio Zamparini a smontare l’istanza di fallimento. In dieci anni il valore del logo rosanero fra leasing e cessioni ha fruttato a bilancio quasi novanta milioni di euro. A cominciare dai 30 milioni del leasing di nove anni stipulato nel 2006 con la Locat Spa ( diventata poi Unicredit Leasing spa), passando per la prima cessione del marchio nel giugno del 2014 dal Palermo alla società controllata MePal per 17 milioni di euro. Fino all’ultima cessione dell’intera MePal, marchio compreso, per 40 milioni di euro nel giugno 2016. Un’operazione che ha generato, a bilancio, una plusvalenza di 22 milioni di euro. Operazioni che invece per i pm porterebbero ad un buco di 49 milioni di euro. I 21 milioni relativi ai rapporti con i procuratori riguardano soprattutto l’affare Dybala acquistato nel 2012 e ceduto nel 2015. Operazioni finanziarie che non coinvolgono Palermo, Instituto de Cordoba e Juventus, ma soggetti che a diverso titolo hanno ricevuto compensi da Zamparini facendo lievitare la cifra finale. Nell’istanza di fallimento c’è anche l’ingaggio del difensore- meteora Milan Milanovic il cui procuratore ha aperto un contenzioso davanti al Tas ( tribunale arbitrale dello sport) con Zamparini per la commissione non pagata per 1,5 milioni di euro. Pur nella bufera per l’ipotesi di fallimento Zamparini porta avanti la trattativa per vendere il club e dice di essere a un passo dalla cessione a Frank Cascio. «Penso di cedergli la società entro Natale – dice Zamparini alla Gazzetta dello Sport – Cascio immetterà liquidità per 30 milioni di euro, rilevando il cinquanta percento del club. Il resto lo troveremo andando insieme con il sindaco Orlando a New York». Dal Comune, però, arriva una secca smentita. «Non ho alcun viaggio negli Usa con Zamparini in agenda – dice il sindaco Orlando – se qualcuno mi proporrà qualcosa la valuterò con attenzione». La cifra che Cascio sarebbe pronto a immettere nelle casse del club di viale del Fante, secondo quanto dice Zamparini, lascia intendere un prezzo complessivo per la società di sessanta milioni di euro per l’intero pacchetto azionario. Una cifra che è inferiore rispetto all’offerta da settanta milioni presentata da Paul Baccaglini ( 20 milioni di euro a Zamparini, 40 milioni di euro per il debito e 10 milioni di euro al patron come bonus in caso di promozione immediata in A) e definita dallo stesso imprenditore friulano « ridicola ». «Baccaglini – dice Zamparini alla Gazzetta – a giugno mi offriva 5 milioni di euro per acquistare il Palermo, vi rendete conto? » . Lo stesso patron, in realtà, a mezzo comunicato ufficiale il primo luglio a proposito dell’offerta di Baccaglini per l’intera operazione fra club di calcio e rifinanziamento del gruppo Zamparini scriveva che « negli accordi di febbraio si parlava di 150 milioni di euro, dei quali 40 nel club e 110 per gli impianti sportivi » . Successivamente, il 6 luglio, lo stesso Zamparini ha ribadito, sempre su un comunicato ufficiale ancora disponibile sul sito del club, che l’offerta di Baccaglini per l’acquisto della società al netto dei debiti depositata allo studio legale Pantaleone «è di 20 milioni di euro, pagabili in quattro rate da cinque milioni di euro all’anno»“.