Repubblica: “Crac Palermo, chiesto il processo per Giammarva e altri sette imputati. I Tuttolomondo…”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul processo chiesto dalla Procura per l’ex presidente del Palermo Giovanni Giammarva e per altri sette indagati nel crac della vecchia società rosanero. Ecco quanto riportato: “L’ 11 ottobre è cominciata l’udienza preliminare davanti al gup Michele Guarnotta per Giammarva — genero di Maria Falcone — e per gli ex sindaci della società Enzo Caimi, Michele Vendrame, Antonio Lo Mauro e Andrea Favatella, la segretaria del patron friulano Alessandra Bonometti e il commercialista Anastasio Morosi. I sostituti procuratori Andrea Fusco, Dario Scaletta e l’aggiunto Salvatore De Luca contestano a vario titolo i reati di riciclaggio autoriciclaggio, appropriazione indebita, impiego di fondi di provenienza illecita e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.
Un procedimento nato dalla scissione della posizione di Maurizio Zamparini, già a processo davanti al collegio della quarta sezione per falso in bilancio e false comunicazioni agli organi di vigilanza. Secondo la ricostruzione dei militari della guardia di finanza Giammarva in quanto presidente non poteva non sapere degli artifizi finanziari per tenere in pareggio i bilanci del club, Morosi avrebbe ideato il sistema per far quadrare i conti in modo fittizio e potersi dunque iscriversi ai campionati. La segretaria Bonometti si prestò ad essere procuratore speciale nella doppia cessione del marchio alla Mepal prima e all’Alyssa poi. La responsabilità dei sindaci che si sono avvicendati è, secondo i pm, quella di non essersi accorti di nulla. L’udienza dell’11 ottobre è andata a vuoto per l’assenza proprio del difensore di Giovanni Giammarva, che ha presentato un certificato medico e non ha nominato un sostituto in giudizio. La stessa fine rischia di fare anche la seconda udienza in programma venerdì 8 novembre. Continui rinvii che rischiano di complicare il percorso scelto dalla procura per arrivare a contestare la bancarotta fraudolenta agli amministratori del vecchio Palermo. Una road-map in tre tappe: la prima è attendere la conclusione dell’udienza preliminare e gli eventuali rinvii a giudizio per i sette indagati, la seconda è riunire i due fascicoli in un unico procedimento e la terza è riqualificare l’ipotesi di reato in bancarotta fraudolenta per distrazione alla luce della sentenza di fallimento del vecchio club. Il gup Michele Guarnotta ha già calendarizzato le udienze del 29 novembre e 15 dicembre per arrivare all’eventuale rinvio a giudizio prima della prossima udienza del processo a Zamparini in corso alla quarta sezione. Anche per consentire all’avvocato Gattuso di tornare in perfette condizioni fisiche, la prossima udienza dibattimentale è fissata per il 22 gennaio.
Le indagini sulla vecchia società rosanero riguardano anche la Arkus dei fratelli Tuttolomondo dopo la relazione presentata dia periti nominati dal tribunale fallimentare in cui si ipotizza che gli ultimi proprietari del Palermo abbiano dissipato un capitale di oltre 20 milioni non iscrivendo la squadra al campionato di serie B”.