Repubblica: “Coria, “O mago” argentino che ha stregato Messina con il tifo del Papu Gomez”

L’edizione odierna di “Repubblica” parla dell’argentino dell’FC Messina Facundo Coria. A 32 anni, ha staccato un biglietto di sola andata dall’Argentina alla Sicilia. Sono passati nove anni – si legge –  da quando il fantasista di Buenos Aires Facundo Coria guidò a suon di gol e giocate d’alta scuola l’Argentinos Juniors alla vittoria della Primera Division realizzando la rete decisiva nel torneo di Clausura. “O Mago”, così è soprannominato Coria, ha messo sul piatto tutte le fiches a disposizione. Grazie all’intermediario Matias Principi e al fiuto del direttore generale del Football Club Messina Marco Ferrante, che in lui ha visto un immenso potenziale, Facundo appena due mesi fa è approdato in riva allo Stretto. Dopo aver saltato le prime sei giornate a causa della burocrazia, ha esordito con una doppietta contro il Giugliano.  Prima e dopo il match hanno lasciato il segno le parole di incoraggiamento di un suo grande amico: Alejandro “Papu” Gomez, suo ex compagno di squadra all’Arsenal Sarandi, quando paradossalmente tra i due il più pronto a spiccare il volo verso l’Europa era proprio Coria, talento puro cresciuto in strada nel ” barrio” di Haedo: «Ho iniziato a familiarizzare con il pallone nel mio quartiere – racconta – per strada con i miei amici. In Argentina il calcio è più di un semplice sport, è una filosofia di vita, è un motivo di rivalsa. Ho giocato in serie A nel Velez, nell’Arsenal Sarandi, nell’Estudiantes e nell’Argentinos Juniors, dove ho vinto il campionato segnando il gol più importante della mia carriera». «Dovevo necessariamente svoltare. Da tempo sognavo di giocare in Italia, il mio amico Alejandro Gomez mi parlava del calcio italiano e delle bellezze siciliane, avendo giocato anche nel Catania, e così appena ho ricevuto la chiamata del Messina non ci ho pensato due volte. Marco Ferrante in Argentina è una leggenda del calcio, il presidente Rocco Arena mi ha subito trasmesso il suo amore per questa maglia e dal mister Massimo Costantino sto imparando tanto » – ha proseguito il calciatore -.  Adesso è iniziato il suo “anno zero”: « Non credevo in me stesso quando tutti gli altri vedevano in me grandi qualità – dice – ed è stato il mio limite. Ma non si può vivere di rimpianti. Ho una grande possibilità e voglio sfruttarla nel migliore dei modi».