Repubblica: “Contro il Vicenza gioca un Palermo con le valigie in mano. Ecco l’11 titolare”

“Una squadra con la valigia in mano, ma che a detta del suo allenatore Bruno Tedino è pronta a mettere i bagagli in un angolo per dare il massimo. Sarà questo il Palermo che stasera alle 20,30 al “Barbera” affronterà il Vicenza nel secondo turno eliminatorio della Coppa Italia. Nella lista di convocati che ha diramato Tedino ci sono diversi elementi che hanno chiesto la cessione o che sono al centro di trattative di mercato. Situazioni che nel calcio moderno sono sempre più frequenti ma che a sentire l’allenatore del Palermo non influiranno sulla professionalità della sua squadra. « Nessun calciatore – dice Tedino – è venuto a dirmi che non ha voglia di giocare, sia ben chiaro. Ci sono situazioni che sono in divenire per molti, solo il campo è giudice severo e stabilisce chi gioca e chi no. Foschi mi ha detto serenamente di guardare quello che mette in evidenza il lavoro durante gli allenamenti e che sono tutti disponibili. Mi ha detto ” fai giocare chi vuoi”. E siccome il mio filtro con la proprietà è il direttore, a lui devo rendere conto. Per me questa gara ha un valore alto: è la prima ufficiale e la giocheremo contro un Vicenza che non è semplice da battere » Le prime scelte di Tedino saranno in controtendenza rispetto a quello che l’allenatore del Palermo ha messo in atto nella passata stagione. Sarà data continuità al 4-3-1-2 provato in ritiro e nell’undici titolari ci saranno scontenti, volti nuovi e futuri protagonisti. Una squadra ibrida rispetto a quello che sarà il Palermo del futuro e che potrebbe vedere in campo anche giocatori non proprio sulla stessa lunghezza d’onda del proprio allenatore. «In mille cose che si dicono – sottolinea Tedino – qualcosa di vero c’è, ma io non serbo rancore. L’anno scorso è passato, tutti impariamo qualcosa da ogni situazione, si migliora e si stringono patti di sangue per un obiettivo comune. Non c’è nessun giocatore che in campo mi ha dato l’impressione di volere andare via. Poi quello che succede fuori dal campo riguarda giocatore e società. Rispetto alle cose contrattuali faccio un passo indietro. È chiaro che non possiamo essere minimamente vicini all’idea di gioco che abbiamo in mente, ma ci proveremo lo stesso». Per la formazione Tedino ha sciolto quasi tutti i dubbi. Resta da assegnare la maglia da portiere contesa fra Brignoli, che sarà il titolare per tutta la stagione, e Pomini. Per il resto in difesa si rivedrà Bellusci al centro in coppia con Rajkovic, mentre i terzini saranno Salvi a destra e Mazzotta a sinistra; a centrocampo con Jajalo in mezzo giocheranno le mezzali Murawski a destra e Fiordilino a sinistra; Trajkovski sarà il trequartista alle spalle di Moreo e Nestorovski. «Mi auguro egoisticamente che Rajkovic e Jajalo restino con noi – dice l’allenatore – conoscono il nostro metodo e sono soddisfatto per come lavorano. Per il resto è chiaro che non si può essere simpatici a trenta persone. Bellusci? È un giocatore importate, non possiamo discutere uno come lui. Avere un gruppo già definito ci avrebbe aiutato, ma nel calcio moderno non c’è nessuno che va in ritiro con la squadra definita. Per capire cosa serve bisognerà capire chi resta e chi va via. Abbiamo bisogno per esempio di un attaccante con caratteristiche diverse da quelli che abbiamo perché sono andati via La Gumina e Coronado. Bisogna trovare un assetto che ti permetta di avere varie soluzioni». Altro tema della vigilia è legato a chi indosserà la fascia da capitano. « Anche in questo caso – dice Tedino – dipende da chi resta. Un’idea ce l’ho. Ed è la stessa da quando sono tornato. Vorrei che il mio capitano fosse un leader silenzioso»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.