Repubblica: “Com’è duro l’esame serie D i rosanero cercano rinforzi”

Il Palermo, dopo la sfida col Marsala, ha capito, se ci fossero stati ancora dubbi, che la Serie D non è una passeggiata. Ad accorgersene sono stati anche le concorrenti alla vittoria finale: i due Messina hanno raccolto un solo punto grazie al pareggio per 1-1 dell’Fc Messina nel derby con il Licata, il più quotato Acr invece è uscito sconfitto per 2-0 nel match col Troina.  La cenerentola San Tommaso, prossima avversaria del Palermo domenica alle 15 al “Barbera”, aveva messo sotto nel punteggio il favorito Savoia nel derby campano finito 1- 1. E chi sembrava non avere i favori del pronostico come l’Acireale contro l’ambizioso Giugliano ha rifilato invece quattro gol. Pergolizzi aveva detto che la partita sarebbe stata un modo per capire il livello della squadra e avere indicazioni utili per programmare il lavoro suo e della società. Il Palermo cerca ancora un centravanti ed è attento alle occasioni che potrebbero arrivare ora che il mercato dei professionisti ha chiuso e qualche giocatore può scegliere di rimettersi in discussione in rosanero piuttosto che rimanere ai margini in categorie superiori. Pergolizzi avrà capito che fra i dati positivi del suo Palermo, oltre al risultato, c’è lo spirito di collaborazione fra esperti e giovani, la voglia di aiutare il compagno nel raddoppio di marcatura o con uno scatto in più, non scontato visto il livello di condizione atletica. Per il resto c’è la consapevolezza nella società rosanero che c’è da lavorare: il ritardo di condizione era noto ma faceva comunque impressione notare la differenza di brillantezza con i giocatori del Marsala. Di contro la maggiore qualità di alcuni giocatori ha permesso nella seconda parte dell’incontro di avere le occasioni migliori e gestire la situazione. Nel conto totale delle occasioni, però, forse il Marsala avrebbe meritato qualcosa di più, ma non ha trovato il guizzo come il Palermo. Una giocata nata proprio dal fatto che Lucera ha creduto fino all’ultimo a un pallone che per il portiere avversario Rizzo, e il raccattapalle, che ha mandato un secondo pallone in campo, era ormai praticamente fuori. L’atteggiamento mentale è sembrato positivo, visto che i rosanero non si sono fatti intimorire e anzi a volte hanno anche aggredito l’avversario per primi. La stecca di Ricciardo su calcio di rigore, alla prima partita a secco dopo un precampionato con otto gol in quattro amichevoli, rientra nelle possibilità delle cose, ma dà da pensare il fatto che il bomber abbia lavorato più per fare da sponda, spalle alla porta, anziché essere servito per fare gol. Questo quanto scrive l’edizione odierna di “Repubblica”