Repubblica: “Basket e calcio in caduta libera, i giorni neri dello sport trapanese”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sui giorni neri del basket e del calcio trapanese.

Non è solo un canestro piegato, inutilizzabile, rivolto tristemente verso il parquet. Non è solo la pessima figura di una città nei confronti del basket italiano, per non aver saputo sostituirlo a partita in corso.

E il problema grave non sembra neanche il conseguente 0-20 a tavolino, contro una diretta concorrente per la salvezza come Rieti. Lo scoramento dei pochi tifosi presenti, domenica scorsa, alla gara di mezzogiorno della Pallacanestro Trapani è la faccia dello sport della città.

Quell’anello storto ha rotto in maniera evidente qualcosa nell’animo degli sportivi granata.

Assurge in maniera chiara e incontrovertibile a simbolo del loro disagio e allo sgretolamento di un patrimonio emotivo che per diversi anni aveva sorretto l’umore e il prestigio di Trapani. Un decadimento senza interruzioni, una scivolata vorticosa verso il basso, che fa piombare la città in depressione.

La furia dei tifosi è venuta fuori sui social già domenica pomeriggio, rinforzata dallo 0-3 del Trapani (calcio) a Castrovillari, da una squadra ormai priva di ogni capacità di indirizzare a suo favore una partita.

I dati sui tifosi presenti sugli spalti è impietoso, se rapportato con il passato. Se nel basket lo svuotamento del palazzetto è chiaro anche a occhio nudo (i 2.500 spettatori fissi di qualche anno fa sono dimezzati), i numeri del Trapani registrati allo stadio “Provinciale” destano ancora più scalpore. Erano 2.400 i sostenitori che hanno assistito alla prima sfida interna stagionale contro la Mariglianese, e sono diventati 1.240 nell’ultima, disputata contro il Santa Maria Cilento. Con un calo di 300 presenze rispetto alla prece dente gara casalinga. I giorni tristi dello sport granata hanno diverse matrici, non per forza un denominatore comune.

La Pallacanestro Trapani risente chiaramente anche di un momento non florido delle aziende del presidente Pietro Basciano, che per diverse stagioni aveva aperto il portafoglio con generosità.