Renzi e Faraone contro il Dpcm: “Non siamo yes man, no a scelte emotive”

Italian former Prime Minister Matteo Renzi, outside the Senate where today the Italian Prime Minister announced the guidelines of Phase 2 of the fight against coronavirus diffusion, Rome, 21 May 2020.ANSA / FABIO FRUSTACI

Il nuovo Dpcm del premier Conte sta avendo numerose critiche, in particolare Matteo Renzi e Davide Faraoni si sono scagliati contro le nuove misure restrittive disposte dal premier.

Di seguito le parole rilasciate dai due politici ai microfoni di “La Repubblica:

“Agli italiani – afferma Faraone – abbiamo detto che occorre convivere col virus in attesa dell’arrivo del vaccino. Pronti via, poi in piena corsa si cambia strategia senza una impostazione legata a basi scientifiche. E ora chi rimborsa gli imprenditori che hanno speso per mettere in sicurezza i loro locali? Chi ripaga i due milioni di adolescenti che non vanno a scuola per il danno psicologico e del loro apprendimento dopo che gli avevamo detto che si riaprivano le scuole? Chi ripaga dei costi dei banchi acquistati se poi le classi sono vuote? C’è il rischio che i danni per la disoccupazione che possono derivare dalle misure restrittive possano essere superiori da quelli del Covid”.

Chiudendo ristoranti alle 18 e chiudendo i luoghi della cultura non diminuiscono i contagiati: aumentano solo i disoccupati. Chiedere di riflettere su basi scientifiche e non su emozioni passeggere è un atto di responsabilità contro la superficialità”.

“E a chi ci chiede: dite queste cose al tavolo di maggioranza ricordo che stiamo aspettando da oltre un mese il tavolo politico che abbiamo chiesto e che sarà convocato dopo gli Stati Generali dei Cinque Stelle. I professori e gli studenti sono bravissimi, ma la scuola sta pagando la mancanza di organizzazione, dai trasporti alla mancanza dei tamponi rapidi. Servono i test, non i banchi a rotelle. E servono i soldi del Mes: continuare a dire ‘No’ al Mes in questa fase non è ideologia, ma è puro masochismo”

“Vogliamo sapere, come Walter Veltroni, sulla base di quale rilevanza scientifica gli assembramenti in chiesa non sono contagiosi e quelli al cinema sì. Perché sono a rischio contagio i teatri e non le metrò affollate. Perché i ristoranti sono pericolosi a cena e non a pranzo, Perché sono state chiuse palestre e piscine senza tenere conto degli investimenti fatti per garantire la sicurezza, e senza tenere presente delle ripercussioni negative che possono avere sulla salute della gente come denunciato dal papà di quel bambino autistico. E, infine, perché non è stato fatto nulla sulla scuola, due milioni di adolescenti a casa: perché non è stato tentato un turno pomeridiano”