Prossimo avversario: l’anno d’oro del «contadino» Meggiorini. Con il gol alla Samp, l’attaccante gialloblù ha già eguagliato il suo record in Serie A

“Il ragazzo di campagna è tornato. Riccardo Meggiorini ha festeggiato contro la Sampdoria il primo gol nel 2016. Si era fatto male alla Befana in ChievoRoma e un fastidioso infortunio muscolare l’aveva costretto ai box per 8 gare. Il ritorno, in sordina, dalla panchina contro il Genoa il 28 febbraio. Gli sono serviti 20 giorni per ricominciare a pieno regime e a Marassi si è visto: migliore in campo, 7 in pagella e +3 di bonus al fantacalcio. Meggiorini ha così già eguagliato il record di gol in Serie A in un singolo campionato, 5. Solo che a Bari nel 2009­10 ci arrivò giocando 31 gare, mentre ora è a quota 21 presenze. Impreziosite dalla bellezza di 5 assist, altro primato personale. Un anno d’oro per Riccardo e per il Chievo, balzato addirittura nella parte sinistra della classifica, ben lontano dalle acque torbide della zona retrocessione. CARTELLINI Il neo resta sempre quello dei cartellini gialli. Meggiorini ha raggiunto le 190 apparizioni in Serie A e il suo score è salito a 19 reti, ma a far scalpore sono le 32 ammonizioni. Per un attaccante è singolare ricevere più cartellini che complimenti per i gol. Anche in questa stagione molto positiva, il trend per ora non si inverte: già 7 i gialli sventolati davanti al naso della punta del Chievo. Saranno anche sinonimo di sacrificio (Meggiorini è stato amato da Ventura e lo è ora da Maran per il lavoro di copertura e pressing che svolge da sempre senza batter ciglio), ma non fanno curriculum. DAI CAMPI AL CAMPO Riccardo è sempre stato abituato a faticare. Figlio di due agricoltori, sin da giovane ha aiutato la famiglia in campagna. E ancora oggi, quando il calendario glielo consente, abbandona il campo per i campi. Non a caso, a dicembre, la Coldiretti lo aveva scelto come testimonial del progetto Agribag in collaborazione proprio col Chievo. «Io e la mia famiglia siamo sempre stati agricoltori», aveva detto Ricky. Il calcio è arrivato dopo e non era la sua aspirazione di vita. «Volevo fare il pompiere», ha confessato al suo arrivo a Verona in un’intervista. E difficilmente quando smetterà resterà nel mondo del pallone. In fondo, anche nel celebre film con Renato Pozzetto il ragazzo di campagna abbandona la città per tornare a casa. Beato sei, contadino goleador”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.