Presidente di A attacca Tavecchio: «Non mi sento rappresentato da lui»

«Vanno bene la sentenza Bosman e le leggi comunitarie. Però si può pensare a qualcosa per limitare gli stranieri e incentivare l’utilizzo degli italiani. E la cosa paradossale della vicenda è che avevamo in campo più italiani di tutte le altre squadre, ma i nostri giocatori sono stati praticamente ignorati dalla Nazionale. Non ho condiviso la scelta di Ventura sin dall’inizio, l’ho sempre considerato inadeguato per ricoprire un ruolo così importante. I fatti alla fine hanno dato ragione, a me e a tanti altro. Dopo un risultato del genere, le dimissioni sarebbero state apprezzate e dovute. Tavecchio? Non mi sentivo e non mi sento rappresentato da lui: ha ragione Malagò, doveva lasciare. Credo che il nostro calcio possa esprimere personaggi di livello più alto. Sui vivai andrebbe investito il 10% del fatturato, non degli utili. I giovani bravi ci sono, ma non li facciamo giocare, si demoralizzano e qualcuno si perde per strada».  Queste le parole rilasciate da Giorgio Squinzi, presidente del Sassuolo, ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.