Ghirelli: «Trattato il tema delle riforme in Consiglio. Problemi di bilancio per molte squadre di B»

Francesco Ghirelli, numero uno della Lega Pro, ha parlato a “Tuttosport”.

Ecco le sue parole anche dopo il Consiglio Federale e le novità trattate:

«Il tema delle riforme è tornato anche in quest’ultimo Consiglio Federale e questa proposta è stata rispedita al mittente. Perché una lega non può prendere una decisione che incide anche su un’altra lega. Noi siamo gli unici che abbiamo fatto una vera riforma passando da 90 a 60 società, senza toccare gli altri campionati. Certo, una vera riforma c’è l’urgenza di farla. A parte la Roma, tutti i nostri club sono fuori dall’Europa, dobbiamo tornare a essere competitivi nel mondo. A noi come Lega Pro spetta la formazione dei giovani, con quali maestri farli. Serve insomma un’auto-riforma al nostro interno ma senza fughe in avanti. Si parla anche di una Serie B a due gironi o di una B2. C’è il rischio che la Lega Pro venga svuotata?
“Se fossi cinico direi: fate pure, così mi scarico tutti i problemi sulla B. Ma se si va a vedere, i maggiori problemi di bilancio avvengono in B, basta andare a vedere le sparizioni di club come Palermo e Bari. Mettiamoci intorno a un tavolo, siamo pronti a ragionare senza preclusioni ma con una visione comune, di sistema, secondo le proprie specificità, mantenendosi lucidi e sereni. Io mi chiedo: che sostenibilità economica avrebbe una B raddoppiata?».

Due casi critici in Serie C, quelli di Sambenedettese e Livorno: «Noi agiamo nelle norme vigenti. Nel dicembre 2018 e nel gennaio 2019 abbiamo introdotto l’esclusione della società dopo due rinunce. La Samb ha subito due deferimenti per gli stipendi non pagati che si discuteranno il 28. Se verrà condannata, sarà penalizzata. Per non finire la stagione, ci doveva essere l’intervento dei calciatori che però hanno dato la disponibilità a scendere in campo. Venerdì si discute l’istanza di fallimento. Da lì vedremo come andrà a finire. Il nodo del Livorno è legato alla partecipazione societaria, bisogna vedere se si sono ottemperati tutti gli obblighi di legge, una vicenda lunghissima e non bella. Ma l’intervento di Spinelli dovrebbe aver scongiurato il peggio».