Pomini in sala stampa: «Dobbiamo essere positivamente inca***ti. A Brescia …»

Protagonista della conferenza stampa odierna, Alberto Pomini si è espresso in merito all’esordio da titolare contro il Brescia sabato prossimo, ma non solo. Ecco tutte le parole del portiere rosanero raccolte dalla redazione di Ilovepalermocalcio.com:

POSAVEC: «Chioccia di Posavec? In realtà a me non cambia più di tanto. Vengo in campo, do il massimo e aiuto la squadra, ma questa mentalità devono averla tutti. Il ruolo del portiere è delicato, va data la possibilità a chi gioca e a chi non gioca di sbagliare con tranquillità. Io negli anni sono stato abbastanza costante, mi sono sempre preparato come se dovessi scendere in campo la domenica. Poi alla mia età può fare piacere aiutare ragazzi giovani, se te lo dicono a 25 anni girano un po’ le palle. Margini di miglioramento? Ha dei margini di miglioramento sono infiniti. Ha delle doti fisiche incredibili. Ha bisogno di giocare ed essere sereno. Accettare gli errori con positività aiuta a crescere. Non c’è portiere che non sbaglia. Contro lo Spezia l’ho visto sicuro, ho visto come lavora. L’obiettivo alla fine è uno solo, non importa chi gioca di più o di meno, nell’arco della stagione c’è bisogno di tutti. Io sono venuto per fare la chioccia, ma già alla seconda giornata sono chiamato in causa, quindi nel calcio non si sa mai».

UN ALTRO PALERMO: «Non sono d’accordo, siamo un gruppo di venticinque giocatori, è normale che vengano date le etichette dei titolari e i panchinari. Ma ognuno dovrà essere motivato. Ho detto ai ragazzi che devono essere incazzati positivamente, non hanno niente di meno dei soliti titolari. Chi scenderà in campo deve dire la sua. In un campionato con 42 partite ci sarà spazio per tutti. Quelli che siamo rimasti qui dobbiamo mandare avanti la baracca. È normale che chi non c’è, faccia l’in bocca al lupo a chi resta. Il calcio è fatto di opportunità, in questo momento ci sono ragazzi che devono prendere un treno con tranquillità. Bisogna farsi trovare pronti, quel che conta è arrivare alla fine avendo fatto il massimo e raggiungere l’obiettivo importante per la città. Saper comunque di poter contare su 24 giocatori è una grande dimostrazione di forza. Dobbiamo mettere in difficoltà il miser»

TEDINO: «Tedino è carico a manetta. Ha portato delle certezze, si cerca di meccanizzare i movimenti che lui vuole, siamo tutti carichi. Non diamo peso alle assenze, dobbiamo dare il massimo sabato».

DIAMANTI: «Diamanti? Posso parlare come compagno di squadra e dico che Alino è un amico. Gli altri discorsi a me non competono quindi non rispondo. Ma il calcio italiano in generale è ringiovanito, noi pochi anziani rimasti cerchiamo di aiutare i più giovani. Sicuramente chi è più vecchio ha anche voglia di aiutare gli altri, com’è stato per me da giovane, che sono stato aiutato».

CARACCIOLO: «Caracciolo? Può essere considerato pericolo numero uno, è un gran giocatore. Lui è rimasto a Brescia nonostante le difficoltà, ma adesso c’è una società giovane e lui sarà un ount di riferimento, quindi dobbiamo stare attenti, ha delle caratteristiche importanti. Non è neanche così lento come sembra».

BELLUSCI: «Bellusci? Avere un giocatore d’esperienza come lui può solo che aiutare chi andrà in campo. Aiutare nei momenti di difficoltà della partita. Cercheremo di dare tutti il massimo. È una nuova battaglia di un lungo percorso».

POSITIVAMENTE INCAZZATI: «Positivamente incazzati mantra della stagione? Vale questa settimana come tutte le altre. Ma credo che questo mese si sia vista grande voglia di dimostrare che l’anno scorso sia stata solo una parentesi. Io posso parlare di quello che ho vissuto, per me essere arrivato qua vuol dire dare entusiasmo ad una piazza che se lo merita. Abbiamo lo spirito di fare una buona stagione».

POLACCHI: «Adesso studio un po’ da mimo. (ride) Comunque i polacchi la lingua del calcio l’hanno già imparata, sanno le parole giuste per sapersi muovere. Per vincere un campionato bisogna sapersi muovere. I momenti di crisi li hanno tutte le squadre, bisogna avere sempre la voglia di sentirsi in discussione».

SASSUOLO: «Sassuolo? Ci sono delle affinità tra questo Palermo e il mio vecchio Sassuolo. I giocatori che abbiamo in squadra hanno quel qualcosa in più per la categoria. Ma è anche  ero che quest’anno il campionato è duro. Ci sono tante squadre ben attrezzate, bisogna lavorare tanto, ricordo che con il Sassuolo abbiamo creato un gruppo affiatato. E questo è uno dei nostri obiettivi. Restiamo sulla buona strada».

NUMERO DI MAGLIA: «Prima il numero 1 e adesso la 22? Ho fatto per otto anni al Sassuolo con il numero uno ma credo che vada guadagnata. Il Palermo ha avuto o grandi portieri e non mi sentivo di guadagnarmi il numero uno, magari negli anni la prenderò. Ma al momento non la merito».

BRESCIA: «Penso che il Brescia affronterà il Palermo con voglia di riscatto. Sicuramente gli mancheranno dei punti di riferimento su cui lavorare, ma arriveranno al match preparati. Cercheranno di proteggersi. Il più forte vincera».

DOMANDA DAI TIFOSI: «A Carne o al burro? Come per la numero uno non credo di essere ancora in grado di potermi meritare una di quei palloni nelle vetrine delle rosticcerie. Non sono ancora riuscito ad affrontare un’arancina così grande. Ho assaggiato le mignon e penso che al burro siano più buone..ma non credo sia il massimo per la dieta di un calciatore (ride)».