Poco rosa e tanto nero: dopo Iachini anche Ballardini pagherà il prezzo più caro?

Non poteva concludersi in un modo peggiore la settimana del Palermo. Dopo il k.o. casalingo subito per mano della Juventus, l’eliminazione a domicilio dalla Tim Cup e la successiva esclusione di Maresca, Rigoni e Daprelà dal progetto tecnico, i rosanero erano chiamati sul campo a cercare di dare una scossa al proprio campionato. La trasferta di Bergamo è sempre stata difficile, soprattutto considerato l’attuale momento più che positivo dell’Atalanta, eppure qualcosa a casa si poteva portare.

Certo, chi non ha visto la partita e si è limitato a leggere un tabellino che recitava il 3-0 finale per i padroni di casa (per giunta rimasti in inferiorità numerica), avrà pensato che a Bergamo non c’è stata storia ma in realtà così non è stato. Lo dicono i numeri della partita, lo dice soprattutto lo stesso allenatore nerazzurro Edy Reja, che a fine match ha definito il risultato pesante e quasi ingiusto per i siciliani. Gli uomini di Davide Ballardini sono stati infatti spesso superiori rispetto agli avversari, però nel calcio vince chi segna un gol più dell’avversario ed in questo caso le reti sono state ben tre.

Tre come quelle subite dal Palermo per mano dei bianconeri due domeniche fa. Tre come quelle incassate mercoledì in Tim Cup contro l’Alessandria. Numeri impietosi, che suonano più che mai come un campanello d’allarme. Così non va. Non va proprio. I rosanero sembrano entrati in un tunnel senza via d’uscita e lo spettro della retrocessione si fa sempre più spaventoso. La compagine palermitana conta infatti solamente 15 lunghezze ed occupa il quartultimo posto in solitaria, a +1 dal Frosinone terzultimo.

È vero, la classifica oggi è molto corta, ma sembra esserci un abisso tra il club di viale del Fante e quelle che dovrebbero essere dirette concorrenti per la salvezza, alcune delle quali nel frattempo asfaltano il Napoli o fermano il Milan sullo 0-0 (vedi Bologna e Carpi). Un abisso in primis in chiave di organico, poi a livello psicologico. In casa Palermo, infatti, nessuno è sereno. E del resto come lo si potrebbe essere? Tra esoneri, punizioni esemplari e contestazioni plateali da parte della tifoseria il giocattolo si sta rompendo. O forse si è rotto già.

Subito dopo la sconfitta di Bergamo (la terza su quattro gare ufficiali nella gestione Ballardini) le voci circa un nuovo ribaltone in panchina hanno cominciato a rincorrersi. Via Ballardini, torna Iachini? C’è chi l’aveva già detto subito dopo aver appreso la notizia dell’esonero del tecnico ascolano, quasi come fosse una piccola postilla in fondo a quel comunicato apparso sul sito ufficiale del Palermo lo scorso 10 novembre. Doti sovrannaturali? Assolutamente no. Palermo ed i palermitani conoscono ormai fin troppo bene il presidente Maurizio Zamparini e sanno che in questi casi a farne le spese sono le guide tecniche. Si dice che contro il Frosinone in panchina ci sarà ancora Ballardini, ma è giusto che ancora una volta a pagare il prezzo più caro rischia di essere l’allenatore?