Pino Caruso: “Palermo non è un supermercato, città e tifosi meritano rispetto”

“Palermo calcisticamente parlando, ha un bacino di utenza, una quantità potenziale di pubblico inferiore solo a Napoli. Chiarisco: Roma e Milano, in quanto ad abitanti, sono città più grandi di Palermo, Torino e Genova, o sono più grandi o si equivalgono. Ma… c’è un ma: Roma, Milano, Torino, Genova hanno tutte due squadre. Senza contare Verona, che, pur essendo più piccola di Palermo, ha anch’essa, due squadre (Verona e Chievo). Per non parlare di Sassuolo, Udine, Empoli, Crotone, Pescara, Bergamo, che sono o più piccole o pari persino ad Alcamo, Termini Imerese. Ergo: Palermo dovrebbe avere una squadra in lotta per almeno le prime cinque, sei posizioni di classifica. Ma per ottenere questo risultato bisogna programmarlo: creare una solida struttura permanente di squadra, intorno alla quale annualmente provveredere ad acquisti (e vendite) che la rendano competitiva ad alti livelli. Cercare giovani di talento, scovarli e comprarli a basso costo, va benissimo: Quello che invece non va è vendere ogni anno tutti i migliori e sperare che i nuovi acquisti si rivelino azzeccati. Insomma lo Zamparini non è il presidente di una squadra di calcio, ma il proprietario di un supermercato di calciatori. Mi fa tenerezza e rabbia vedere alcuni miei concittadini che vanno allo stadio con maglietta, fasce rosanero e bandiera e trombette varie, avallando inconsapoevolmente, il comportamento cinico e scorretto di Zamparini. Tutto questo è umiliante e offensivo. Sono arrivato al paradosso di temere che un giocatore del Palermo si riveli campione: Zamparini lo venderebbe subito. L’Europa è piena di campioni ex giocatori del Palermo. Tra l’altro sono convinto che se Zamparini avesse alzato il livello degli investimenti avrebbe anche accresciuto gli incassi (dal botteghino, dalla FIGC, da sky, dagli sponsor). Invece, non ha voluto rischiare nulla. Purtroppo, alcuni miei concittadini quasi lo ringraziano per il solo fatto che il Palermo è in serie A, senza rendersi conto che così dicendo trattano se stessi da mendicanti, cui un generoso donatore facesse l’elemosina. Un po’ più di amor proprio creerebbe le condizioni per le quali chiunque compri e gestisca il Palermo calcio, abbia il rispetto che si deve ai tifosi di Palermo città e agli altri palermitani (e siciliani) emigrati in tutto il mondo. […]”. Questo quanto scritto da Pino Caruso sul proprio profilo Facebook.