Pigliacelli chiude a chiave la porta. Il Palermo in buone mani e…piedi

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Pigliacelli e la sicurezza che dà al Palermo.

Contro la FeralpiSalò non ha mantenuto la porta inviolata, ma se il Palermo è riuscito a portare a casa il bottino pieno dal Garilli è certamente anche – e soprattutto – merito di Pigliacelli. Il portiere rosanero nel match contro i lombardi è stato grande protagonista con i suoi interventi, quasi tutti decisivi per salvare il risultato. Grazie alle sue parate, la maggior parte di esse nel primo tempo, è riuscito a far mantenere alla squadra il punteggio di 0-0. Poi, nella ripresa, i colpi di Ranocchia e Soleri hanno fatto il resto per centrare una vittoria esterna che mancava da circa quattro mesi.

Il primo intervento del numero 22 della squadra di Corini arriva su un pericolosissimo colpo di Ceppittelli, su cross dalla bandierina di Di Molfetta: colpo di reni di Pigliacelli e palla in angolo sopra la traversa. L’estremo difensore si è poi ripetuto nel recupero della prima frazione per ben due volte: una su un piazzato di Felici (con un finale salvataggio di Lund su conclusione di Kourfalidis) e l’altra ancora una volta su una torsione di Ceppitelli indirizzata sul palo lontano. Nulla ha potuto, invece, sul tap-in finale di Dubickas, che non gli ha consentito di collezionare un altro clean sheet.

In totale sono state sette le parate compiute da Pigliacelli nel corso del match contro la FeralpiSalò, che rappresentano il numero più alto di interventi fatti dal portiere rosanero nel corso di una singola partita in questa stagione. Nelle precedenti gare il… record si fermava a 5, contro Pisa, Catanzaro, Sampdoria e Lecco. Un rendimento importante quello dell’ex portiere del Trapani, che in questa stagione sta riuscendo ad incidere ancor di più rispetto a quanto fatto nell’anno passato. Sicurezza tra i pali, abilità nell’agevolare il giropalla difensivo, senza dimenticare quanto sia utile la sua precisione nei rinvii e nei lanci lunghi, con i quali spesso riesce a mettere i compagni in condizione di puntare direttamente l’avversario nell’uno contro uno sulle corsie esterne.