Pergolizzi: «In questi anni disperso un patrimonio. Bisognava puntare sul vivaio da prima»

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulle dichiarazioni di Rosario Pergolizzi, allenatore che portò la Primavera del Palermo alla vittoria dello storico scudetto di dieci anni fa. Quanto è cambiato rispetto a quel Palermo campione d’Italia? «Quella squadra ha raggiunto il massimo obiettivo, ma probabilmente nel momento sbagliato, vedendo quel che c’era in prima squadra. Con i vari Grosso, Barzagli, Miccoli e Amauri non poteva esserci molto spazio per quei ragazzi, che pure sono riusciti a vincere un campionato. Quel che è peggio, semmai, è che non si sia riuscito a dare seguito a quel lavoro. Anche perché ai tempi, per la Primavera, il Palermo spendeva cifre irrisorie. Poi si sono spesi milioni su giocatori stranieri e si è perso l’obiettivo di creare qualcosa di importante, con giocatori siciliani». Il nuovo corso può essere la chance giusta per i ragazzi della Primavera? «Adesso c’è necessità, perché il Palermo ha una rosa ampia con contratti da Serie A. Mi chiedo però perché non si sia pensato prima a puntare sul settore giovanile, io stesso dopo la vittoria dello scudetto ho dovuto lasciare il Palermo. Non si è investito sullo scouting, si è persa anche un po’di umiltà. Ma dei ragazzi che hanno vinto il campionato, tutti hanno avuto un’occasione. Il rammarico è non averla data, negli anni a venire, ad altri ragazzi come loro. Dipende dagli ingredienti che gli si danno per fare l’impasto. Se non si è seminato a livello di settore giovanile, chiunque può avere delle difficoltà nel lanciare i giovani. Bisogna essere bravi a valorizzarli e io mi auguro che in questi anni sia stato creato qualcosa di buono in tal senso. Anche perché va bene puntare sui giovani, ma in Serie B servono le basi e una società strutturata alle spalle».