Parma-Palermo, il doppio ex Iachini: «Corini è un bravissimo tecnico e studierà la strategia attentamente»

L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta un’intervista all’ex rosanero Beppe Iachini, il quale si è soffermato sulla crisi del Palermo e su Corini.

Il Palermo incontra il Parma al “Tardini” domenica in una serata vitale per rialzare la testa e ritrovare la rotta verso l’obiettivo serie A. Rosa che hanno il compito di vincere per salvaguardare la panchina rovente di Corini e ricucire il rapporto con i tifosi. Lo sa bene il doppio ex Beppe Iachini, che prevede un big match incerto e da scintille. «Sarà una bellissima partita fra società nate per essere protagoniste, spinte da due piazze da A. Tutto è ancora possibile: il Parma è più avanti, lo dice la classifica, ma il Palermo ha le carte in regola per raccogliere soddisfazioni».

Il clima è teso. I tifosi chiedono l’esonero del “Genio” al City Group che invece ribadisce la conferma, ma adesso attende risultati. Come si esce da questo caos? «Quando arrivai a Palermo eravamo tredicesimi nonostante si fosse partiti per stare in cima e impazzava la contestazione. Ci siamo messi sotto e abbiamo cucito un vestito idoneo alla squadra puntando su atteggiamento e mentalità: ciò ha riportato 30.000 spettatori fissi allo stadio, una grandissima soddisfazione. Eugenio sa come affrontare questo periodo oscuro, però la medicina nel calcio è sempre il risultato: un toccasana per far felice il pubblico».

Non sarà facile contro l’undici di Pecchia, primo insieme al Venezia, che in casa non ha mai perso. «È la storia che ritorna con una gara straordinaria. Corini è un bravissimo tecnico e studierà la strategia attentamente, valutando pro e contro della sfida. Le squadre si conoscono e si sono già incontrate lo scorso anno. Al Parma sono ancora affezionato e guardo da vicino tanti ragazzi ora titolari perché hanno esordito e mosso i primi passi con me».

Ad esempio?  «Penso a Bernabè, Circati, Benedyczak, Man, Del Prato e altri. A Parma sono rimasto sei mesi tra mille difficoltà come i vari infortunati, così ho messo dentro i giovani. Siamo riusciti a valorizzare una compagine che ora è cresciuta ulteriormente e sta facendo un ottimo lavoro»