Pallotta vuole il Palermo. Ma c’è da risolvere la querelle con Di Piazza

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul futuro societario del Palermo con un nuovo pretendente per il club, James Pallotta. Prima di avviare qualsiasi trattativa concreta, però, c’è da risolvere il caso spinoso con Di Piazza. Ecco le varie tappe della vicenda.

26 maggio 2020: Di Piazza si dimette da vicepresidente del Cda del Palermo, a seguito di incomprensioni con Mirri.

Il 9 giugno: assemblea dei soci di Hera Hora, controllante del Palermo. Di Piazza comunica la volontà di cedere il 40% delle quote.

L’11 dicembre: Di Piazza formalizza l’esercizio del diritto di recesso dalle quote di Hera Hora, da completare entro sei mesi.

Il 29 dicembre: Mirri accusa Di Piazza tramite pec di avere arrecato «un grave nocumento alla società ed al suo valore».

Il 21 gennaio 2021: La società Pricewaterhouse Coopers viene incaricata di fornire una valutazione delle quote di Hera Hora.

Il 10 marzo: l’assemblea di Hera Hora non approva la proposta di liquidazione, con i voti contrari di Dario Mirri e Di Piazza. A seguito di questa votazione, Daniele Mirri si dimette da presidente della controllante del Palermo.

Il 12 aprile: la banca d’affari Lazard diventa advisor del Palermo per individuare nuovi possibili soci o finanziatori.

Il 9 giugno: il recesso di Di Piazza diventa effettivo, l’immobiliarista italo-americano formalmente non è più socio in Hera Hora.

Il 23 giugno: a seguito delle dimissioni di Daniele Mirri e del recesso di Di Piazza, nel Cda di Hera Hora vengono nominati il commercialista Muscato e l’avvocato Monasteri.

Il 4 agosto: Di Piazza si rivolge al Tribunale di Catania per chiedere il sequestro dei beni di Hera Hora. Dopo, Mirri si rivolge in sede di volontaria giurisdizione al presidente del Tribunale di Palermo, Caterina Ajello, ottenendo la nomina di un perito per valutare le quote di Hera Hora.