Palermo, se non ieri quando? Tris di sconfitte consecutive, De Zerbi non è più al sicuro

Terza sconfitta consecutiva per il Palermo di Roberto De Zerbi, che ha nuovamente dovuto cedere il passo all’avversario di giornata. Ma, a differenza degli altri k.o., quello di ieri sera faceva parte della serie di sconfitte che alla vigilia non ti aspetti ed il perché è presto detto. Dopo Sassuolo, Napoli, Juventus e Torino, alle falde di Monte Pellegrino arrivava la famosa squadra alla portata. Quella formazione contro la quale i rosanero avrebbero fatto vedere a tutti di che pasta erano fatti e di come sanno lottare con le unghia e con i denti per la salvezza, conquistando soprattutto tre punti utili per uscire dalle zone calde della classifica.

Quella di ieri era l’occasione perfetta, servita su un piatto d’argento da Pescara, Empoli e Crotone, ma non è stata sfruttata. Come successo contro il Torino, anche ieri il Palermo ha illuso il proprio pubblico passando in vantaggio per primo. Questa volta però è stato il turno di Nestorovski, che ha finalmente segnato il tanto atteso gol in casa, regalando l’unica gioia della serata ai pochi ed irriducibili tifosi presenti allo stadio nonostante l’incessante pioggia. Da lì in poi, infatti, il nulla. I rosanero hanno avuto l’occasione del raddoppio con Embalo, ma oltre quello hanno mostrato ancora una volta i propri limiti.

Nessuna occasione da gol creata, troppi passaggi sbagliati e palle perse, difesa spesso imbambolata dagli avversari ed il 3-1 è servito. Tre reti incassate che si sommano alle otto delle precedenti due gare, per un totale di 11 gol subiti nelle ultime tre giornate e soltanto tre segnati in altrettante partite. Numeri che fanno davvero paura per una compagine che vuole salvarsi. Numeri che se prima potevano essere giustificati pensando alla mole superiore dell’avversario di giornata, adesso non possono esserlo più.

Anche mister De Zerbi è consapevole dei limiti della propria squadra. Si è dichiarato convinto e deciso a continuare e soprattutto ha esortato i propri giocatori a scendere in campo con la mentalità giusta e non da perdenti. Il tecnico rosanero si è anche assunto la responsabilità di tutto quello che è accaduto ieri e non solo, facendo un puntuale e preciso mea culpa al termine della gara. Ma l’impressione è che la corda che lo lega al presidente Maurizio Zamparini si possa spezzare da un momento all’altro. Adesso o dopo la delicatissima trasferta di Cagliari. Chi lo sa. Quel che è certo è che, conoscendo il patron rosanero, la panchina di De Zerbi ora trema davvero.