Il nuovo centrocampista del Palermo Filippo Ranocchia è stato presentato in conferenza stampa rilasciando le seguenti parole:

«Ho saputo dell’interesse e ho pensato ad una società e una piazza che mi voleva a tutti i costi. Sono venuto qui dopo aver messo d’accordo tutte le parti. Avevo bisogno di una piazza che credesse in me. Cosa mi spinge a scendere in B? Per un calciatore avere una società che crede in te è fondamentale. Ho passato un anno e mezzo nel quale non ho trovato continuità e appena ho saputo del Palermo ho deciso subito. Cosa mi ha spinto a legarmi così lungo al Palermo? La trattativa è iniziata quando il mio procuratore mi ha informato dell’interesse e ha pensato a tutto lui. Palermo si presenta da sola, non è un vincolo legarmi così a lungo con la piazza. Le prospettive sono importanti e mi ha convito anche questo».

«Il mio punto di forza è la qualità nel gioco e nel gestire la palla. In questo ultimo anno e mezzo sono migliorato nella fase difensiva anche perché il livello della serie A è alto. Devo migliorare in zona gol perché ne ho fatti pochi e credo sia il punto che devo migliorare di più. Dove mi vedo meglio? Ho fatto tutto a centrocampo. Lo scorso anno ho giocato a due e quest’anno il regista. Ho fatto anche la mezzala ma mi adatto alle richieste. Sto bene sono al 100% mi sono allenato sempre e ho giocato. Posso giocare»

«Ho parlato questa mattina con il mister, mi ha parlato del gioco. La squadra mi ha accolto bene e mi sembra ci sia un bel gruppo e ho visto in queste poche ore. Che idea mi sono fatto di questa Serie B? La Serie B è un campionato difficile non ci sono partite scontate e l’ultima può vincere con la prima. Conosco questo campionato ed è difficile giocare contro tutti. Differenze tra campionati che ho disputato? Più o meno credo che la B sia quel campionato in cui è difficile giocare contro tutti. Serie A? L’obiettivo è essere competitivi e faremo il nostro meglio».

«La concorrenza fa solo bene a tutti. Permette di andare in campo con stimoli e volontà di conquistare il posto. Il numero l’ho scelto perché è la mia data di nascita e non c’erano molti numeri liberi. Accardi? Non ho parlato con lui prima di venire qui».