Palermo, le “scuse” di Vazquez a compagni e ambiente: il ‘Mudo’ non usa le parole, ma fa i fatti…

Era destinato a finire nel campionato cipriota, poi Iachini ha creduto in lui ed è diventato uno dei trascinatori del Palermo nelle ultime due annate. Ovviamente stiamo parlando di Franco Vazquez, eclettico fantasista italo-argentino che ha fatto parlare di sé negli ultimi giorni come non mai.

Ad inizio stagione gli è stato caricato sulle spalle il fardello di “uomo copertina” della truppa rosanero, soprattutto dopo l’addio dell’amico Dybala. Ma, proprio orfano di quest’ultimo, a parte alcuni sprazzi di altissima scuola, le giocate e le prestazioni del numero 20 non sono state del livello delle scorse annate.

Proprio negli ultimi giorni il patatrac: ennesima prestazione insufficiente contro la Juventus corredata da un’ammonizione che lo ha fatto squalificare in quanto diffidato. Titolare contro l’Alessandria mercoledì, con la fascia di capitano al braccio, ed espulso dopo una ventina di minuti per una sbracciata vistosa nei confronti di un avversario piemontese. Disastro… Qualcuno ha cominciato a chiederne la testa, imputandogli molti mali di questo Palermo. Qualcun altro avrebbe voluto leggere il suo nome insieme a quelli di Daprelà, Maresca e Rigoni finiti fuori dal progetto tecnico. Poi il colpo di scena…

Tra i convocati per la gara con l’Atalanta, nonostante il turno di squalifica, all’ultima casellina degli attaccanti si legge proprio “Franco Vazquez”. Qualcuno ha pensato fosse un errore, qualcun altro ha strabuzzato gli occhi pensando di averlo letto “per abitudine”. In realtà è proprio così, caso più unico che raro, Vazquez è stato convocato anche se ovviamente non potrà prendere parte al match.

A spiegare tutto è stato Ballardini: “Dimostrando grande attaccamento alla maglia, Franco ha chiesto ed ottenuto di essere convocato per stare vicino alla squadra”. In questo momento particolare per i rosa è una delle poche note liete. Siamo sicuri che, dopo questi ottimi atteggiamenti fuori dal campo, anche all’interno del terreno di gioco tornerà a dire la sua. E la “sua”, ci scusino il 95% dei calciatori che militano nel campionato italiano, non è proprio uguale a quella degli altri. Come disse Sarri parlando di Higuain: “Tutti i giocatori sono uguali, ma Gonzalo è più uguale degli altri”…