Palermo, la famiglia Mirri si tira indietro: “Volevamo pagare gli stipendi. La proprietà…” – il comunicato

Nella giornata di ieri il Palermo ha cambiato proprietà, finendo nelle mani di Daniela De Angeli, con Foschi presidente. Alcuni imprenditori locali hanno deciso di dare una mano alla società per poter pagare gli stipendi e quindi evitare la penalizzazione in classifica; una di queste è la famiglia Mirri che, però, annuncia tramite un comunicato, di aver fatto un passo indietro. Di seguito il comunicato:

“In relazione alle recenti notizie apparse sulla stampa locale in merito all’interessamento della Famiglia Mirri all’acquisto della società sportiva Palermo Calcio intendiamo precisare quanto segue.

L’intendimento della nostra società (la Damir s.r.l.) e della nostra famiglia era solo quello di approntare le somme occorrenti per il versamento degli stipendi e, dunque, consentire alla società di evitare la penalizzazione prevista in ipotesi contraria. Si è trattato di una vera e propria professione di fede frutto di un attaccamento e di un amore nutrito nei confronti della squadra del Palermo, che appartiene da sempre alla nostra famiglia risalendo alla presidenza di nostro zio Renzo Barbera.

La nostra offerta, dunque, a fronte del nostro impegno economico, era limitata alla possibilità di poter ottenere l’affidamento delle attività di comunicazione e marketing della società e della squadra attingendo ad un’esperienza aziendale di ben cinquant’anni. Il tutto nonostante fossimo consapevoli degli enormi rischi che tale iniziativa imprenditoriale avrebbe potuto comportare per la Damir s.r.l. e per la nostra famiglia.

L’attuale proprietà della Società ha ritenuto di non dover positivamente valutare la nostra proposta.Auspichiamo che lo sforzo oggi profuso possa fungere da stimolo per altri imprenditori (magari con maggiori possibilità e capacità) che vogliano, con il medesimo spirito di attaccamento, offrire soluzioni per il salvataggio della società simbolo della nostra città. Soluzioni che siano rispettose anche e soprattutto dei tifosi di cui noi facciamo parte”.