“Il Pagellone del 2016”: gli allenatori – flop Iachini e De Zerbi. Ballardini…

Il 2016 della panchina rosanero non è mai stato tranquillo e lineare durante lo scorrere dei suoi giorni. Se nel 2015 gli allenatori sostituiti sono stati soltanto 2, nel 2016 Zamparini ha portato a termine un vero e proprio record: sono ben 9, infatti, gli allenatori chiamati o richiamati nel corso dei due campionati di serie A trascorsi nell’anno che sta per concludersi. Dunque, a pochi giorni dal termine di questo 2016, la redazione di Ilovepalermocalcio vi propone il “Pagellone” degli allenatori del Palermo dell’anno solare che sta volgendo al termine.

BALLARDINI 6,5: viene chiamato dopo l’esonero di Iachini nel novembre del 2015, dunque è lui a sedere sulla panchina rosanero durante i primi giorni del 2016. Dopo 4 punti totalizzati in 6 partite di campionato e dopo l’eliminazione subìta per mano dell’Alessandria, squadra di Lega Pro, in Tim Cup, viene esonerato il 6 gennaio e sostituito dal predecessore Beppe Iachini, ma viene richiamato poche ore dopo dal presidente Zamparini a causa di una discussione avuta con lo stesso Iachini. Viene esonerato definitivamente 5 giorni dopo, complice lo screzio avuto con l’allora capitano e portiere del Palermo Stefano Sorrentino. Fino a quel giorno totalizzerà 7 punti in 7 partite. Fabio Viviani sarà il suo successore. Pochi mesi dopo, ad aprile per la precisione, ritorna ancora sulla panchina dei siciliani, subentrando al posto di Walter Novellino. Il 15 maggio ottiene la salvezza per il rotto della cuffia, vincendo 3-2 la gara interna contro l’Hellas Verona decisiva per le sorti del club rosanero. Nella stagione in corso siede alla guida del Palermo solo per 2 giornate, dopo aver seguito la squadra per tutto il ritiro estivo. A settembre, con una sconfitta con il Sassuolo e un pareggio con l’Inter, consegna le dimissioni. Complice dell’importantissima salvezza dello scorso anno, compie comunque un lavoro altalenante, senza acquistare mai a pieno la fiducia della piazza.

VIVIANI S.v.: a Palermo dal 2014 con lo staff di Iachini, conosce l’ambiente e la piazza rosanero. Fa il suo esordio come allenatore ad interim in serie A alla guida dei siciliani dopo il primo esonero di Ballardini, subendo a “Marassi” contro il Genoa una sconfitta per 4-0. Con lui in panchina c’è Guglielmo Barros Schelotto, in attesa di ricevere il patentino UEFA per poter essere lui l’allenatore ufficiale dei rosanero. Non influisce sulle sorti del campionato.

SCHELOTTO 6-: siede sulla panchina del Palermo senza mai essere l’allenatore ufficiale. Prima Viviani, poi Bosi e infine Tedesco saranno la sua controfigura. Rivoluziona il gioco della squadra siciliana, portando a Palermo qualche novità. Predilige il 4-3-3 e il bel calcio, riuscendo a trovare dei buoni schieramenti tra le fila del club. Non sarà mai incisivo perché poco dopo un mese ritorna in patria a causa della mancata validità del suo patentino da allenatore in Europa.

TEDESCO 6-: un po’ come Corini, arriva a Palermo portando davvero tanto entusiasmo. Lui, palermitano “doc”, realizza uno dei suoi sogni dopo aver indossato la maglia della sua città anche da giocatore. Non si esprime al meglio con le sue qualità da tecnico, considerate le idee del sempre presente Schelotto. I due, infatti, si coadiuveranno nelle 3 partite dell’ex rosanero, riuscendo comunque a portare animo alla città. Ottiene 2 pareggi nelle 3 partite da allenatore per poi cedere il posto a Giovanni Bosi. Rimarrà nello staff tecnico come allenatore in seconda. Farà parte dello staff anche con Novellino e Ballardini, per poi lasciare la città e raggiungere Malta a giugno.

BOSI S.v.: scende in campo da allenatore della prima squadra solo per due volte, ottenendo una vittoria in casa con l’Udinese e una sconfitta in trasferta con il Torino. Il suo esordio in prima squadra servirà ancora per l’attesa di convalida del patentino UEFA da allenatore di Schelotto, che non avverrà mai.

IACHINI 5+: il suo ritorno a Palermo non è dei migliori, dopo 3 partite infatti anche lui dà le dimissioni. Ottiene un solo punto nelle 3 partite da tecnico, subendo 8 gol e segnandone appena uno. A causa di ulteriori discussioni con il presidente, preferisce andare via dopo appena 3 giornate. Il suo 3-5-2 servirà a poco dopo gli infiniti cambi di modulo e allenatore. La squadra, confusa, otterrà solo un pareggio utile alle sorti della classifica.

NOVELLINO 5-: chiamato dal presidente Zamparini dopo le dimissioni di Iachini, nelle 4 partite in cui allena ottiene soltanto un punto. Ovviamente, in quel periodo c’era solo il caos tra le fila del club del capoluogo siciliano e la possibile “cura” di Novellino ha inciso davvero poco nel corso della sua permanenza. L’unico punto ottenuto arriverà nel pareggio con l’Empoli e il suo esonero arriverà dopo la sconfitta contro la Lazio per 3-0.

DE ZERBI 5: arriva a Palermo dopo le dimissioni di Ballardini, reduce dalla mancata promozione in B del Foggia (arrivato in finale contro il Pisa). Grandissimo salto, dunque, per il giovane bresciano ormai ex allenatore rosanero. Il suo esordio non è dei migliori vista la sconfitta subita per mano del Napoli in casa per 3-0, ma il suo gioco sembra convincere. Rivoluziona il Palermo di Ballardini, sia per metodo di gioco che per formazione. Predilige ripartenze dalla difesa con palla a terra, senza mai lanciare per impostare. Ottiene la sua prima vittoria a Bergamo, con l’Atalanta, ma delude tutti nelle giornate a seguire: batte ogni record subendo 7 sconfitte di fila (8 considerando la Tim Cup) e senza portare mai alla vittoria al “Barbera” il club rosanero. Nonostante l’apparente fiducia, Zamparini lo esonera chiamando una vecchia gloria rosanero: Eugenio Corini.

CORINI 6,5: è l’attuale tecnico del Palermo e dopo il suo arrivo in città anche la tifoseria ha ripreso entusiasmo. Esordio amaro, però, a Firenze: la squadra, sull’1-1, propone un bel calcio ma viene beffata sul finire della gara da Babacar. Sette giorni dopo c’è una grande ex, il Chievo, che al “Barbera” torna a casa con il bottino pieno. A “Marassi” contro il Genoa, poi, la svolta: sembra esserci il solito copione sul 3-1 dei padroni di casa, ma la squadra del “Genio” si rialza e contro ogni aspettativa ribalta la gara vincendo 4-3. Nell’ultimo match del 2016, invece, un’altra beffa. Palermo-Pescara, una lotta salvezza a tutti gli effetti. Quaison fa esplodere i 20.000 della Favorita con un super-gol, ma ancora una volta il club siciliano viene beffato allo scadere su calcio di rigore (ingenuità in area di Gonzalez). Seppur da poche partite, Eugenio Corini può essere valutato il migliore tra gli allenatori passati dal capoluogo siciliano nel 2016, escludendo la salvezza della scorsa stagione ad opera di Ballardini. Il mister sa benissimo, però, che la strada è ancora lunga e tortuosa e che sin dalla prossima gara, Empoli-Palermo, sarà decisivo il risultato per le sorti della salvezza rosanero.