Palermo, con l’Entella non puoi fermarti

 

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla gara che il Palermo giocherà questa sera contro la Virtus Entella.

La festa continua. Comunque finisca questo campionato, Palermo ha vinto. Ha vinto la passione di un popolo che ha smesso di vivere di ricordi, che dopo qualche resistenza ha messo da parte i rimpianti e ha riabbracciato con l’amore di sempre la propria squadra in un campionato che fino a pochissimi anni fa veniva del tutto ignorato. Quasi trentaduemila sono stati con la Triestina, saranno di sicuro di più oggi (32.467 i tagliandi venduti) e potrebbero anche aumentare se sarà possibile mettere in vendita anche il settore ospiti e dirottare altrove i pochi ultras dell’Entella. Seppure con molte contraddizioni perché per gran parte della stagione il «Barbera» è rimasto deserto quasi settantamila spettatori in nove giorni per due partite di Serie C sono qualcosa di straordinario in ogni paese del mondo, come abbiamo altre volte detto uno spot per un possibile acquirente.

Ma anche una boccata di ossigeno per un indotto che da due anni fa la fame, bagarini compresi. È bastata una scintilla, la crescita di una squadra che ha rimontato e ha vinto le ultime quattro partite esterne, la prospettiva di una promozione impensabile e del cambio di proprietà per risvegliare passioni che sembravano seppellite dalla sabbia della rassegnazione. Per dire che le emozioni non conoscono categoria. Alla squadra di Baldini il compito di sfruttare questi due grandi vantaggi. Il risultato dell’andata e il pubblico. Il compito di ricambiare chi ci sarà oggi al «Barbera» ma soprattutto chi c’è stato per tutta la stagione con la pioggia con il vento e nelle trasferte più faticose, senza farsi bloccare dall’euforia. Quella euforia che stava costando caro contro la Triestina, una partita identica a quella di stasera per dinamiche. Oggi per passare il turno e accedere alla semifinale al Palermo basterà perfino perdere con un gol di scarto, ma abbiamo ben visto contro i friulani quanto sia pericoloso giocare mentalmente per non perdere, per limitare i danni, cercando magari il numero personale al cospetto del grande pubblico.