In un’intervista rilasciata a Valerio Tripi per La Repubblica, Alexis Blin, centrocampista del Palermo, discute il suo ritorno in campo dopo quattro mesi di assenza a causa di un infortunio al tendine del bicipite femorale. Blin esprime gratitudine verso la società, la famiglia e il team medico per il supporto ricevuto durante la sua riabilitazione. Rivela di aver imparato a gestire meglio il suo corpo e di apprezzare le sfide, che rendono le vittorie più significative.  Nonostante le recenti difficoltà della squadra, come la sconfitta contro la Reggiana, Blin rimane ottimista e pronto a contribuire, enfatizzando la sua versatilità in campo e l’importanza della coesione di squadra.

Ecco qualche estratto:

«Non vedevo l’ora». Parola di Alexis Blin, classe 1996, 28 anni compiuti il 16 settembre, centrocampista con caratteristiche da leader che ha celebrato così il suo ritorno in gruppo dopo 4 mesi dalla lesione al tendine del bicipite femorale sinistro.

Blin, cosa c’è dentro quella frase?
«Tanto lavoro, sacrifici e l’avere imparato tanto. È stato il primo grande infortunio della mia carriera e i primi 10 giorni sono stati i più difficili da affrontare. Poi mi è scattato qualcosa dentro».

Cosa?
«Avere chiaro l’obiettivo di tornare in campo e questo mi ha fatto sentire meglio ogni giorno di più. Devo ringraziare anche tante persone: prima di tutto la società che mi è stata molto vicina, poi la mia famiglia, ma anche medici e fisioterapisti».

Ha imparato tanto, cosa?
«Che il mio corpo ha la capacità di sopportare tanti carichi di lavoro. Mi sento come quando fai il tagliando alla macchina e hai la sensazione che tutto sia nuovo e funzionante. Ma mi sono accorto anche che mi piacciono le difficoltà: quando le cose vanno male, lotti, ti rialzi e le vittorie sono più belle. Non vedevo l’ora di tornare a lottare con la squadra».