Palermo, Baldini cerca la…spina dorsale

Serie C, il tecnico ha sempre avuto quattro uomini chiave nelle sue squadre

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Baldini a caccia della spina dorsale del Palermo.

La spina dorsale c’è, ora tocca a Bal[1]dini farle reggere il peso di un nuo[1]vo sistema di gioco. La «verticale» del Palermo, rispetto alla precedente gestione, non cambierà, almeno negli uomini: Marconi a guidare la difesa, De Rose al centro del campo e Brunori di punta, con Luperini candidato forte al ruolo di trequartista.

Certo, uomini d’ordine e fantasisti non se ne vedono e già qui emerge la prima dissonanza con ciò che è sempre stata l’idea di calcio dello stesso tecnico. È una base insolita, su cui lavorare e su cui plasmare l’intera squadra, modificando di fatto tutto ciò che ruota intorno a queste quattro pedine. Che Baldini abbia sempre quattro «paletti» a cui affidarsi, lo ricorderà bene chi ha seguito le vicende del suo primo Palermo. Atzori in difesa, Corini in regia, Toni di punta e l’imbarazzo della scelta sulla trequarti, dove poteva giostrare a piacimento gente del calibro di Zauli, Gasbarroni e Vannucchi.

Inutile mettersi a fare confronti col materiale che si ritrova oggi a disposizione, ma quel che balza all’occhio sono proprio le qualità di questi quattro punti fermi, in grado di avviare l’azione da dietro (Atzori), verticalizzare (Corini), rifinire (uno chiunque tra quei trequartisti lì) e finalizzare (Toni). Compiti che adesso Baldini dovrà chiedere a Marconi, De Rose, Luperini e Brunori, ovvero la spina dorsale di un Palermo che fino a un mese fa puntava più sul palleggio che sul gioco in verticale. E di questi quattro, quello che sembra più adatto ad una variazione di questo genere sembra essere Brunori, a cui non mancano certo le caratteristiche per attaccare la profondità.