Palermo, altro giro altra corsa. Novellino ennesimo “salvatore della patria” a bordo della giostra rosanero

Altro giro altra corsa, o come direbbero in Tv “Avanti un altro”. Dopo un nuovo polverone issato sotto l’ombra di Monte Pellegrino, che per due giorni ha dato solo ulteriore confusione nella testa di tifosi e addetti ai lavori, è arrivato il settimo allenatore della stagione. Quando sembra che il peggio sia già arrivato, il Palermo (Zamparini), trova sempre il modo di sorprendere. Le dimissioni di Iachini per le troppe pressioni e le parole pesanti da parte del patron ed il successivo “no” al ritorno di Ballardini per le pretese troppo alte del tecnico ravennate, hanno portato il club all’ennesimo giro di giostra. Questa volta a salire, con un biglietto della durata di tre mesi, è Walter Novellino.

L’ex Modena è una vecchia conoscenza del presidente, avendolo avuto al Venezia dal 1997 al 1999. Due anni senza esser mai esonerato dal più noto “mangiallenatori” di tutti i tempi. Settimo stravolgimento in panchina in una stagione in cui la parola pace sembra esser stata cancellata dal vocabolario societario. Dopo Iachini, Ballardini, Schelotto, Bosi, Viviani, Tedesco ed ora Novellino. Settimo e si spera ultimo cambio. A sperarlo è soprattutto il diretto interessato che dopo lo sbarco in città ha detto: «Io mai stato esonerato da Zamparini? Speriamo che riuscirò a restare l’unico, per me l’importante è lavorare. Non ho chiesto alcuna garanzia. La mia voglia è tanta, spero di dare tante soddisfazioni ai tifosi».

Già, ai tifosi. Quei tifosi ormai stanchi e amareggiati dall’ennesimo stravolgimento; quei tifosi giunti in centinaia ieri davanti i cancelli di Boccadifalco che, seppur in maniera civile, hanno bloccato la squadra dentro gli spogliatoi, esprimendo tutto il loro malcontento a giocatori e società per oltre due ore con cori e fumogeni, strappando soltanto una promessa di impegno da parte di Giovanni Tedesco. Proprio quel Tedesco che con gioia, qualche mese fa è entrato a far parte di questa giostra senza mai poter prendere le redini autonomamente della squadra, per un motivo “sconosciuto”.

Adesso nel luna park rosanero vige soltanto desolazione e preoccupazione, due elementi che toccherà all’ennesimo salvatore della patria, allontanare definitivamente. Il salvatore della patria stavolta porta il nome di Novellino, che poi tanto “novellino” non è. La speranza è che con i suoi 26 anni di esperienza in panchina possa riaccendere le luci e l’entusiasmo in casa Palermo, conducendo la barca in salvo ed evitando quanto possibile di cadere anch’esso dalla giostra rosanero che continua a girare un mese si e l’altro pure. In bocca al lupo!