Palermo: accordi con altre scuole calcio. Ecco quante squadre avrà il settore giovanile

Dopo l’annuncio arrivato nel pomeriggio da parte del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che ha assegnato il titolo sportivo del club rosanero alla Hera Hora srl del duo Mirri-Di Piaza, è stato presentato anche il business plan integrale della suddetta società. Ecco la parte legata al settore giovanile, con il numero di squadre giovanili già stabilito:

“L’attività della nuova società si inserisce nel solco tracciato dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio nel settore giovanile e scolastico attraverso i Centri Federali Territoriali. Obiettivi condivisi sono: costituire poli di riferimento per il territorio; ricercare, valorizzare e tutelare i talenti locali; contrastare l’abbandono prematuro dell’attività sportiva; creare un indirizzo formativo ed educativo univoco e coordinato; sviluppare il senso civico attraverso la promozione di buone pratiche comportamentali per calciatori, allenatori, dirigenti, genitori e società. La nuova società si impegna dunque a dare vita a un vivaio di talenti del luogo, fatto di giovani promesse del nostro territorio, selezionati, seguiti, allenati e incoraggiati da staff altamente specializzato e professionisti di primo piano. Una palestra continua in cui coltivare giovani campioni e sviluppare a Palermo, nella nostra città, tutte le energie pronte a esplodere nel calcio che conta, senza lasciare che queste sfuggano per mancanza di strutture e risposte tecniche adeguate alla loro valorizzazione. 2.0 7 Proprio sullo sviluppo e il sostegno del settore giovanile, la nuova società punterà per autofinanziarsi e creare valore economico e patrimoniale, esattamente come nel modello delle più virtuose società calcistiche moderne. La nuova società dovrà realizzare una “università” professionale del calcio giovanile andando a costruire un sistema efficiente da una base di partenza ancora poco sviluppata: in Sicilia da anni ormai i giovanissimi calciatori riescono a vincere magari i propri campionati nazionali giovanili o richiamano l’attenzione di altri prestigiosi club, ma poi pochissimi o nessuno addirittura riesce a raggiungere i massimi livelli (oggi in Serie A non milita nessun calciatore siciliano tra oltre seicento calciatori professionisti). Appare chiaro ed evidente, dunque, che esiste una grave lacuna di formazione professionale che non consente ai giovani siciliani alcun accesso al mondo del calcio di alto livello. Un impianto da scardinare. Osservatori, manager, trainer, preparatori atletici, imprenditori, tutte le professionalità utili a sviluppare un intero sistema-calcio virtuoso che innalzi in maniera organica il livello dell’istituzione sportiva in città. Un impegno forte nei confronti dell’attività di base e delle squadre giovanili vuol dire formare giocatori d’alto livello ottimizzando gli investimenti. Un progetto rivolto soprattutto alle fasce di età dei più piccoli, dove il calcio non è agonistico, ma ludico. Per insegnare loro anche la cultura del calcio, che è fatta di rispetto, sacrificio, lavoro, altruismo e fair play. Per raggiungere tale obiettivo abbiamo previsto l’istituzione, oltre alla prima squadra, di un sistema di team giovanili per coltivare il vivaio del Palermo a partire dai più piccoli. Le squadre del settore giovanile afferenti al nuovo Palermo saranno precisamente quattro: – Juniores (under 19) – Allievi (under 17) – Giovanissimi (under 15) – Esordienti Interlocutori fondamentali, in questo meccanismo di rilancio del settore giovanile, sono le realtà agonistiche già attive nel territorio, già adesso impegnate nello scouting e nella valorizzazione dei più giovani talenti, dalla città e dalla regione. Sono già stati avviate interlocuzioni virtuose con realtà sportive storiche e blasonate come Palermo Calcio Popolare, Calcio Sicilia, Parmonval, Cantera Ribolla, Cus Palermo e tante altre. Con alcune di queste sono già stati stipulati (cfr. Allegati) appositi accordi, in corso di perfezionamento, per affiliare le attività già in essere presso le rispettive scuole con il settore giovanile della società, in modo da non creare concorrenza ma anzi valorizzare il lavoro già attivo sul territorio. Collaborazioni utili soprattutto per offrire ai giovani atleti la possibilità di completare lo sviluppo delle loro capacita tecnico-atletiche senza essere costretti ad allontanarsi anzitempo dal nucleo familiare con il rischio di compromettere il percorso di maturazione come persone prima ancora che come possibili calciatori. Mentre, contemporaneamente, sarà incentivato il lavoro di osservatori e allenatori per individuare e coltivare “in casa” i giovani talenti emergenti. Un modello che si ispira, per esempio, alla straordinaria esperienza del calcio giovanile in Germania, dove oltre la metà dei giocatori della Bundesliga sono tedeschi e mediamente più giovani di altri campionati di pari livello e grazie a un capillare e costante lavoro di scouting sul territorio, si è giunti in pochi anni alla conquista dei palchi calcistici più prestigiosi del mondo. L’obiettivo è investire sui giovani del nostro territorio per consacrare la città di Palermo come punto di riferimento di tutto il calcio siciliano e principale hub del sud Italia per le società internazionali: una “porta dorata” che da Palermo, dalla Sicilia e da tutto il bacino del Mediterraneo garantisca la miglior vetrina di talenti del territorio con un ruolo da protagonista nello scenario del calcio giocato ai più alti livelli di prestigio. Un progetto d’eccellenza che restituisca a Palermo anche nel calcio il ruolo che storicamente le compete: quello di collettore culturale delle migliori energie dell’area mediterranea e di porta d’Europa affacciata anche al continente africano. Anche da lì infatti, grazie alla proverbiale cooperazione per l’accoglienza e l’integrazione che contraddistingue Palermo e i palermitani, possono arrivare ulteriori energie giovani da valorizzare nella crescita organica del territorio. Attività, organizzate nel rispetto di regolamenti FIFA e FIGC, sempre aperte a ragazzi di ogni provenienza, senza distinzione di ceto ed etnia, grazie anche alla collaborazione con associazioni e istituzioni cittadine già attive per l’inserimento e l’integrazione nella società civile di bambini e ragazzi di altri paesi”.