Palermo a Parma: comparse o meteore, in cinque sfidano il passato

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo che domani sarà impegnato a Parma e in particolar modo sugli ex della gara.

In tre sono transitati da Parma senza esordire, gli altri due sono rimasti in Emilia un solo anno non riuscendo mai a dimostrare il proprio valore: per cinque rosanero quella di domani sarà una sfida con ulteriori motivazioni per dimostrare ai ducali che avrebbero meritato una seconda chance o qualcosa di diverso da una girandola di prestiti. L’unico a disputare la Serie A con il Parma è Stulac: i crociati, dopo la promozione del 2018, per rinforzare il centrocampo puntarono sullo sloveno, reduce da una brillante annata con il Venezia condita da sei reti.

Con i ducali tuttavia Stulac non riuscì a ripetere l’exploit del campionato precedente e, nonostante un contratto di cinque anni, a fine stagione scelse di trasferirsi all’Empoli in B. Da quel momento lo sloveno non ha più avuto modo di giocare al Tardini, in quanto la promozione dei toscani coincise con la retrocessione del Parma: passato in rosanero nello scorso campionato, Stulac non riuscì comunque a scendere in campo in casa dei crociati a causa del grave infortunio che lo ha tenuto fuori da metà dicembre (la gara si è disputata il 1° aprile).

Chi la Serie A con i ducali l’ha ottenuta senza però disputarla è Insigne: tra i punti fermi di D’Aversa nel 2017/18, l’esterno non venne confermato dopo la promozione e passò in prestito al Benevento, che non esitò a riscattarlo alla fine del campionato seguente. Da quel momento il Parma è diventato una sorta di maledizione per Insigne, che nei successivi sei confronti (quattro con i sanniti, due con il Frosinone) ha totalizzato zero vittorie e zero gol: in un colpo solo proverà a invertire il trend e dare una svolta a una stagione finora incolore a Palermo. Pigliacelli, Di Francesco e Brunorida Parma ci sono passati solo per firmare il contratto, prima di intraprendere lunghi giri dell’Italia in prestito senza mai rientrare nei piani dei ducali.