Palermo, a Benevento è uno spareggio

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo che a Benevento sarà impegnato in uno spareggio salvezza.

Non saranno otto giorni decisivi. Ma quasi. Oggi a Benevento, giovedì al Barbera contro il Como e domenica prossima a Ferrara contro la Spal. Tre scontri diretti, nove punti in palio: con ventiquattro partite da giocare non sono tanti, ma a queste tre partite affidiamo il compito di stabilire con certezza quanto vale questa squadra e quanto vale il lavoro di Corini. Perché il campionato sta dimostrando che prima o poi i valori vengono fuori.  Prima il Pisa, adesso il Venezia con un po’ di fortuna. La qualità insomma alla distanza paga e la classifica si è tristemente accorciata. E il Palermo? I successi contro Modena e Parma hanno illuso, le sconfitte contro Cosenza e Venezia hanno riportato indietro le lancette dell’orologio anche se i più ottimisti potrebbero dire: ma se Brunori avesse segnato i due rigori? I rosa avrebbero due punti in più, qualche lunghezza di vantaggio sulla zona caldissima, il morale sarebbe più alto e due dirette antagoniste più indietro. Ma non riteniamo che oggi il principale problema del Palermo sia quello di avere un rigorista più «freddo».

I problemi sono più complessi e da Corini ci si aspetta partita dopo partita una soluzione. Una soluzione per esprimere un calcio più armonico ma anche più aggressivo, una fase offensiva meno legata alle iniziative di Brunori e al contropiede, più partecipazione dei centrocampisti (solo Segre ha segnato dall’inizio del campionato), più spinta dai terzini e meccanismi tattici che non obblighino Valente a fare il difensore.  Valente non è Elia e non può fare tutta la fascia, se «scoppia. in difesa non può garantire lucidità in avanti e il Palermo non ouò rinunciare a uno dei pochi terminali offensivi. Oggi il problema di riproporrà perché il Benevento (annunciato col consueto 3-5-2) spingerà a sinistra con Masciangelo (o Foulon), vediamo chi lo inseguirà. Insomma, dopo quattordici partite il Palermo ha problemi insoluti in ogni parte del campo e perfino il modulo merita una riflessione. Perché non possono esserci «dogmi»: se una cosa non va per tanto tempo, va ripensata.