Pagliara: «Sigi-Tacopina? Non vedo chiusura totale, ma è necessario correre per perfezionare l’iscrizione al campionato»

Fabio Pagliara, promotore del comitato Sigi insieme a Maurizio Pellegrino, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di “Sport Sicilia Preview”, soffermandosi sulla situazione societaria del Catania. Ecco quanto riportato da “Tuttocalciocatania.com”:

«Il 26 aprile era la data prevista per il closing, motivi burocratici non hanno permesso di realizzarlo e questo rientra nella normalità. Al tempo stesso ci si aspettava un meccanismo meno anglosassone e più italiano. Al di là di alcuni tatticismi giuridici, della risposta un po’ piccata di Sigi e del gesto di riapertura magari accomodante dell’avvocato Ferraù, non vedo una chiusura totale. Il comunicato di Tacopina è stato duro, ci vorrebbe un’accelerazione da dentro o fuori che credo sia nell’interesse di tutti, della città e dello stesso Tacopina. C’è infatti da proiettarsi anche nella prossima stagione, facendo i conti con una serie di date relative all’iscrizione».

«Si avverte la necessità di fare chiarezza in tempi molto stretti perché iscriversi al campionato non è uno scherzo. Spero che la Federazione si renda conto delle difficoltà in questo momento delle società di Lega Pro e non solo. Poi diventa una corsa ad ostacoli perfezionare l’iscrizione. L’anno scorso i soci Sigi hanno fatto un miracolo dimostrando forza e passione ma si sapeva chi dovesse correre ed arrivare. Se adesso non si capisce questo, diventa molto pericoloso. Non mi sembra abbia parlato Nicolosi, l’investitore più forte. A livello di comunicazione non si aspettavano probabilmente questo comunicato di Tacopina, ma credo che la strada maestra porti ancora a lui. Mio futuro nel Calcio Catania? Poter lavorare per la squadra di calcio della propria città è un obiettivo, un sogno di qualsiasi manager sportivo. Mi piacerebbe, lo dico in maniera serena senza mettermi sul mercato perché comunque ho altro da fare, ma credo sia un sogno di tutti poter dare il proprio contributo».