Ott Vale rilancia il Messina: «Noi alla pari del Palermo e con lo stesso blasone»

L’ACR Messina va spedita in campionato: 9 punti in sette giorni che catapultano i giallorossi dall’ultimo al quinto posto in classifica. Sul graffio che domenica ha consegnato la vittoria alla squadra di Rando c’è l’impronta del centrocampista argentino ex Troina e Siracusa: Ott Vale. L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”, che lo ha intervistato, parla un po’ di lui e del suo passato, vissuto tra le villas di José Leòn Suàrez, sobborgo a nord di Buenos Aires in cui governa il degrado. Giocava in strada. Per soldi. Con lui c’era sempre l’amico Ezequiel Melillo, oggi «el diez» del FC Messina. Di seguito alcune delle sue dichiarazioni: «Melillo? Praticamente un fratello. A 5 anni eravamo già in strada.Abbiamo fatto insieme tutto, pure le giovanili al Boca.E poi ancora fianco a fianco nel Troina. Ero nel Pescara di Verratti, Insigne e Immobile. Poi sono stato raggirato e ho deciso di tornare in Argentina. Mister Pagana mi ha ridato una speranza. Uno che di calcio ne sa e tanto. Basta veder giocare le sue squadre: è chiaro a tutti che l’Acireale può battere chiunque. Messina? Stesso discorso. Il cambio in panchina ci ha svegliato. Ma l’inizio shock non è responsabilità di mister Cazzarò, è nostra. In campo andiamo noi. Rando ci motiva tantissimo. È messinese e vive il suo ruolo come primo tifoso. Sente le partite come nessuno. Ma in generale credo molto nel destino e nella sua ruota. Ora si respira un’altra aria. Sono fiducioso. Palermo? Ha un blasone pari al nostro, ma dall’inizio a loro è andato tutto bene. In campo però non ci vanno i nomi ma gli uomini. Noi sappiamo che possiamo giocarcela con tutti. E il Palermo non fa eccezione».