Napoli, allarme rosso per il “San Paolo”: i partenopei potrebbero trasferirsi al “Barbera” di Palermo – i dettagli

“Arriverà presto la nuova stagione, travolgerà d’imprevedibilità i propri seguaci, si sistemerà nel bel mezzo di propositi e aspettative ma pretenderà un teatro all’altezza, al passo coi tempi (che fuggono), coerente con la propria ambizione e con determinati parametri da rispettare. Ed è un obiettivo urgente da raggiungere quanto prima: scade oggi, infatti, il certificato d’agibilità del San Paolo, dunque sarà necessario ottenerne uno nuovo – al più presto – per continuare a disputare le partite interne a Fuorigrotta. Sarà fondamentale adoperarsi con lavori di primaria importanza (che riguarderanno, tra le altre cose, l’impianto antincendio, luci e bagni) per assicurare all’organo amministrativo di disporre di uno stadio «certificato» in base alle condizioni di sicurezza e alla qualità dei servizi offerti agli spettatori e a tutti i suoi abituali frequentatori.

LIMITE. È un capitolo che si rinnova, di anno in anno, perché il progresso che irrompe continuerà a scontrarsi coi limiti strutturali (e atavici) di uno stadio che, da troppo tempo, non è all’altezza dei suoi stessi «abitanti». Lo ha ribadito anche il presidente De Laurentiis, mercoledì pomeriggio a Roma, alla Commissione Antimafia: «Nel ’90 sono stati spesi 75 miliardi, ma chi ha fatto le opportune verifiche? Fino a pochi anni fa mogli e figli dei calciatori non potevano neppure usufruire dei bagni».

ALTERNATIVA. In attesa dell’agibilità il Napoli s’è già cautelato – ed ha ottenuto la licenza UEFA – indicando lo stadio Renzo Barbera di Palermo come «casa alternativa» dove disputare le partite interne. Ma è un’eventualità distante dalla realtà, appartenente a un altro presente, che i tifosi scarterebbero a priori: esistono notti speciali che meritano d’essere vissute in famiglia, non altrove”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.