Multiproprietà mai più: i “casi” Bari e Mantova. Ed è pronta la riforma, inserimento di una C e una D “Elite”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sui casi di multiproprietà e sulla riforma annunciata da Gravina.

Mai più un’odissea come quella della Salernitana. La Figc gioca d’anticipo sul tema delle multiproprietà e approva all’unanimità il divieto di qualsiasi partecipazione societaria in più di un club professionistico.

Serie A, Serie B o Serie C poco importa: gli imprenditori che vogliono mettere il naso in più affari nei “pro” verranno messi al bando. «Abbiamo modificato l’articolo 16 bis delle Noif – ha spiegato il presidente Gabriele Gravina in conferenza stampa – escluso categoricamente il controllo assoluto della società e non si potrà avere alcuna partecipazione, nemmeno in forma minore». E i casi esistenti? Gravina si è detto «sereno» nell’affrontare le conseguenze (anche legali) di una norma che punta a cancellare il conflitto d’interessi ma che inevitabilmente finirà per toccare almeno due situazioni off-limits: quella della famiglia De Laurentiis che controlla Napoli e Bari e quella di Setti, presidente del Verona e socio di maggioranza del Mantova. La disciplina transitoria prevede per i patron dismettano le quote di uno dei due club entro l’inizio della stagione 2024-25, pena la decadenza dell’affiliazione di quello acquistato più recentemente. «Il caso Salernitana? Non ci preoccupa – ha spiegato Gravina – Il modello del trust temporaneo però non è più sostenibile, in quanto adottato in un regime di emergenza. Questa pista rischia di privare una piazza importante come Salerno del suo calcio».

RIFORMA. In Figc continua a tenere banco anche la riforma dei campionati. Gravina ha un progetto che prescinde dai numeri delle squadre iscritte a ciascun torneo (sarà oggetto di confronto con le componenti) e che prevede una Serie A, una Serie B, una Serie C Elite (quest’ultime unite in un’unica lega professionistica), una Serie C semiprofessionistica e il mondo dei dilettanti con Serie D Elite, Serie D. In questo modo, si attenuerebbero i costi delle retrocessioni. «Se le leghe mi confermassero questo consenso, il 20 ottobre vorrei portare una proposta. E comunque convocherò in qualsiasi caso l’assemblea straordinaria per incontrare i delegati». Ieri, intanto, votata la composizione delle commissioni “accordi economici per il calcio femminile”, “premi” e “acquisizioni partecipazioni societarie”.