Morte Vialli, lettera di Gravina: “Italia nella storia grazie alla tua capacità di rendere migliori le persone”

Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha scritto una lettera dedicata a Gianluca Vialli, scomparso il 6 gennaio all’età di 58 anni.

Ecco le parole del numero uno della Federazione riportata da “IlMessaggero”:

“Caro Gianluca, in fondo è una questione di abbracci. Il caloroso abbraccio dei tifosi e degli appassionati di calcio che ha accompagnato la tua eccezionale carriera. L’abbraccio che ti lega alle persone che hanno avuto la fortuna di conoscerti e che ti vogliono bene. L’abbraccio che ci siamo scambiati quando hai accettato il ruolo di capo delegazione azzurro. Caro Gianluca, tu sei la persona speciale che ha contribuito a rendere eccezionale un gruppo di persone normali, grazie alla tua capacità di rendere migliori le persone con riflessioni mai banali.

Ma c’è anche il pudore che ha contraddistinto la tua vittoriosa esperienza da dirigente federale. L’abbraccio intenso, pianto, sorriso e vissuto che ti sei scambiato con Roberto (Mancini, ndr) in un momento di estasi collettiva, eppure così intimo e privato», prosegue la lettera di Gabriele Gravina. «E anche adesso, nel dolore profondo in cui ci siamo abbandonati, per la notizia che non avremmo mai voluto ricevere, noi della famiglia Azzurra ci stringiamo in un grande abbraccio, fisico e virtuale, per provare a trovare conforto e cercare di alleviare la sofferenza del distacco da una persona così speciale. Perché, è proprio questo il punto, caro Gianluca, tu sei la persona speciale che ha contribuito a rendere eccezionale un gruppo di persone normali. È stato il tuo carisma elegante, unitamente alla tua voglia di vivere e di vincere che infondevi a tutti, a rendere gli Azzurri, i tuoi Azzurri, Campioni d’Europa.

A Wembley l’Italia è entrata nella storia anche e soprattutto grazie alla tua capacità di rendere migliori le persone che hai accanto, con riflessioni mai banali, con domande curiose e consigli sussurrati. Un contributo e un patrimonio unici sia dal punto di vista umano, sia professionale – conclude – . Per questo l’immagine che non riesco a togliermi dalla mente è molto più di un ricordo, è un lascito che sopravvive al dolore.E’ l’abbraccio con cui i tifosi italiani a Londra ti hanno salutato dopo il trionfo europeo del luglio 2021. Migliaia di braccia che ti hanno cinto ancora una volta e che non volevano più lasciarti andare via. Come oggi. Buon viaggio”.