Mondiali: lavoratori migranti sfruttati e maltrattati in Qatar, maxi risarcimento richiesto alla FIFA

18.03.2016; Zurigo Comitato Esecutivo FIFA The President of the FIFA Gianni Infantino (SUI) speaks at the FIFA Executive Committee meeting in Zurich Foto Urs Lindt/freshfocus/Insidefoto

La celebre organizzazione internazionale per i diritti umani ha attaccato duramente la Fifa in una lettera, firmata da altre nove associazioni, chiedendo un maxi risarcimento per tutti i lavoratori migranti sfruttati per le preparazioni in vista di Qatar 2022.

In particolare, la cifra proposta da versare è pari a 440 milioni di dollari, ovvero l’equivalente del montepremi della competizione mondiale.

La lettera aperta è stata sottoposta direttamente al presidente della Fifa Gianni Infantino, abbinata ad un rapporto di Amnesty International. I nove gruppi firmatari che si sono legati ad Amnesty sono esattamente Human Rights Watch, FairSquare, The Army of Survivors, Building and Wood Workers’ International (BWI), Business & Human Rights Resource Center (BHRRC), Equidem, Football Supporters Europe (FSE), Independent Consiglio dei sostenitori Nord America (ISC) e Migrant-Rights.org.

Scritto da Agnes Callamard, segretario generale di Amnesty International, il documento infatti recita: “Data la storia di violazioni dei diritti umani nel Paese, la Fifa conosceva, o avrebbe dovuto conoscere, gli ovvi rischi per i lavoratori quando ha assegnato il torneo al Qatar. Nonostante ciò – prosegue la lettera – non c’è stata una sola menzione di lavoratori o diritti umani nella sua valutazione dell’offerta del Qatar e non sono state poste condizioni sulle tutele del lavoro. Da allora la Fifa ha fatto troppo poco per prevenire o mitigare tali rischi. Chiudendo un occhio sulle prevedibili violazioni dei diritti umani e non riuscendo a fermarle, la Fifa ha indiscutibilmente contribuito al diffuso abuso dei lavoratori migranti coinvolti in progetti legati alla Coppa del Mondo in Qatar, ben oltre gli stadi e gli hotel ufficiali”.